La telefonata di ‘Putin’ durante il primo maggio

E’ da più di due mesi che imperversa senza sosta la terribile crisi umanitaria nell’est Europa. Dal fronte continuano ad arrivare notizie sempre meno confortanti circa gli ultimi sviluppi, si stanno continuando a mietere vittime civili. Le diplomazie internazionali sono strenuamente al lavoro per cercare di porre fine il prima possibile a queste atrocità.

Proprio ieri, in occasione dei festeggiamenti del Primo maggio è accaduto l’impensabile proprio sul palco del Concertone a Roma. La telefonata clamorosa ha gelato gli spettatori, finalmente si può tirare un meritato sospiro di sollievo. Ma sarà davvero così? Vediamo cosa è successo realmente.

La strana telefonata
Sul palco del Concertone del primo maggio si annuncia la fine della guerra. Alla fine è arrivata la tanto sospirata telefonata di cui tutto il mondo era in attesa ormai da mesi. E’ successo, però, sul set del comico Valerio Lundini che, dopo essersi esibito in una canzone contro le atrocità in Ucraina, ha dovuto interrompere tutto per rispondere a questa inattesa chiamata del Presidente del Cremlino.

Dopo essersi complimentato per l’ottima performance di questo brano molto toccante, il ‘Presidente russo’ ha annunciato con queste parole la fine di tutto: “Scusate sto chiamando dalla federazione russa, sono il presidente, è importante, è una buona notizia. Suppongo che la canzone che cantavate fosse indirizzata a me. Ho sentito le vostre parole e i vostri concetti molto originali. Grazie a voi ho deciso di smetterla con le atrocità“. Scroscianti, a quel punto, gli applausi del pubblico, molto divertiti da questa gag inedita.

Peccato, però, che sia solo una trovata comica del simpatico Lundini, mentre nella realtà si è ancora ben lontani da qualcosa del genere. Il noto comico, subito dopo questa fantomatica telefonata, ha ripreso a cantare in tono ironico contro le atrocità in Ucraina: “Perché solo la musica ci può salvare dall’imminente scoppio di un conflitto mondiale. Ce l’abbiamo fatta, grazie alla nostra canzone, evviva la pace, abbasso la guerra, restate a casa”.