“ORA POSSO DIRLO, SONO GAY”. L’AMATISSIMO ATTORE FA COMING OUT

 

Non ha certo bisogno di presentazioni, essendo uno degli attori più amati del mondo del piccolo e grande schermo.

Parliamo di un artista poliedrico, in grado di passare da un’interpretazione drammatica ad una umoristica in un batter di ciglio.

Una lunghissima carriera, la sua, costellata di successi, di riconoscimenti e, ovviamente, di acclamazioni, perché i telespettatori sanno perfettamente quanto grande sia il suo talento.

Classe 1956, Luca Barbareschi, nato a Montevideo, in Uruguay, è un attore, regista, produttore cinematografico e televisivo, sceneggiatore, autore, direttore artistico ed ex politico italiano.

Un attore in grado di arrivare dritto al cuore dei suoi fan che da decenni lo seguono, non perdendosi nemmeno una delle sue pellicole. Eppure il suo coming out ha lasciato tutti senza parole.

Luca Barbareschi è indubbiamente uno degli attori più affascinanti italiani, per cui le donne non possono che ammirarlo, oltre che per la sua professionalità sul set, anche per il suo aspetto estetico. Della sua vita privata sappiamo perfettamente che è stato sposato con Patrizia Fachini, con cui ha avuto tre figlie: Beatrice, Eleonora e Angelica.

Eppure in un‘intervista rilasciata a Repubblica l’amatissimo attore ,che vedremo protagonista di un uovo film intitolato The Penitent, ha iniziato a raccontare la trama della nuova pellicola che sta girando a Roma, tratta dalla pièce di David Mamet e con l’attrice Catherine McCormack, per poi lasciarsi andare a una confessione che ha lasciato di sasso i fan. Il titolo, The Penitent, s’ispira alla figura dello psicologo canadese Jordan Peterson, “Un genio attaccato ferocemente perché si rifiuta di dire che c’è un terzo sesso”. 

Barbareschi, parlando della trama del film, il cui protagonista è uno psichiatra linciato perché un giovane paziente gli annuncia una strage e poi uccide otto persone, dice : “L’assassino è ispanico, vittima della società, è gay, emarginato, quindi forse non è più colpevole. La stampa si sposta sullo psicologo, complice una pubblicazione in cui aveva scritto che l’omosessualità è un adattamento”.

Luca Barbareschi si lascia andare ad una confessione forte, inedita : “Io sono stato omosessuale nella mia vita, forse ho trovato un adattamento alle mie problematiche”, proseguendo“Un’ondata di finto moralismo distrugge l’America, quella che io sognavo — i miei figli hanno la green card — non c’è più. I miei figli cresciuti nelle università americane non hanno più senso dell’umorismo. Se dico: “Guarda che mignottone”, rispondono “No, papà, è una ragazza che soffre” (riprendo le parole testuali de Il Messaggero che, a sua volta, riprende Repubblica).

In seguito parla delle discussioni forti soprattutto con la figlia 12enne: “Soprattutto quella di dodici anni, che è andata alle scuole francesi, politicamente corretta. Io mi incazzo ma manteniamo il senso dell’umorismo. Sono aperto e tollerante, senza pregiudizi ma quello che avviene è un disastro, perché è una semplificazione. Ci sono centoventi gender che litigano tra loro. Siamo andati nella follia, ci sarà una reazione tra qualche anno e torneremo peggio di prima. Purtroppo, queste sono minoranze. Lo abbiamo visto nelle fiction: mettere per forza trans e lesbiche è un finto problema, non è generalizzato e nella narrazione non funziona. Oggi c’è obbligo nelle ‘writing room’ in America di mettere nero, ispanico, lesbico”. Un ‘intervista a tutto tondo, in cui Luca Barbareschi si scaglia contro le attrici che denunciano molestie ma se volete leggerla attentamente potrete farlo su Repubblica.