Grecia: 70enne inglese arrestato per aver violentato in spiaggia la figlia 34enne ubriaca

Un uomo inglese di 70 anni è stato accusato di aver violentato la figlia 34enne durante una vacanza presso l’isola di Creta. L’uomo, il cui nome non è stato reso noto ai media per proteggere l’identità della vittima, è stato arrestato sabato dalla polizia greca due giorni dopo la denuncia della figlia.

La 34enne si era presentata dalla polizia giovedì 9 giugno, denunciando di essere stata stuprata nella città di Malia. La vittima ha ammesso che era ubriaca al momento della violenza, e che non riusciva a ricordare niente del suo assalitore, se non il fatto che era vestito totalmente in bianco. Da qui hanno preso in via le indagini degli agenti, che hanno sequestrato e visionato le riprese delle telecamere di videosorveglianza della zona.

Qui l’agghiacciante scoperta: la donna aveva bevuto insieme al padre in un bar, e l’uomo dopo aver fatto “gesti indecenti” nei confronti della figlia ed averla colpita in faccia l’avrebbe seguita in una strada isolata, portata in una spiaggia deserta e violentata. La polizia conferma che nelle immagini di videosorveglianza l’uomo indossava abiti bianchi.

Il medico che ha visitato la 34enne ha raccontato al quotidiano Neakriti che la donna era “ricoperta di ferite” causate forse da pietre e rami che si trovano in spiaggia e riporta ferite compatibili con lo stupro. Dal suo corpo sono stati prelevati campioni di DNA appartenente presumibilmente all’aggressore. La polizia ha arrestato sabato il 70enne, portandolo in manette davanti al magistrato locale dove è stato accusato di stupro, abuso sessuale nei confronti di una persona incapace di intendere e violenza domestica. La 34enne è entrata in shock quando la polizia le ha comunicato che il padre potrebbe essere responsabile della violenza, rifiutandosi di credere alla notizia.

L’uomo rimarrà in custodia almeno fino a martedì, il termine entro il quale potrà chiedere scusa. La legge greca infatti prevede sentenze ridotte per le persone che si dichiarano colpevoli e si scusano, una opzione aperta anche alle persone accusate di stupro. L’uomo si è dichiarato al momento non colpevole e ha fermamente negato di essere responsabile della violenza. Un campione del suo DNA è stato prelevato e sarà utilizzato per compararlo col DNA trovato sulla 34enne.