FUNERALI DEI CARABINIERI DI SALERNO: “NON HA RETTO..”

Sono giorni di grande cordoglio in Italia per il tremendo episodio dei due giovani carabinieri deceduti in seguito ad un tremendo sinistro stradale nel salernitano. E’ successo sulla statale 91 nella notte tra il 6 e il 7 aprile, quando 3 veicoli i due giovani marescialli sono stati travolti da un Range Rover con a bordo una 31enne.

Nello schianto è stata coinvolta anche una Fiat alla cui guida c’era un uomo di 75 anni. Ad avere la peggio i due giovani marescialli di origini pugliesi, il maresciallo Francesco Pastore,e l’appuntato scelto Francesco Ferraro. Inutile l’arrivo tempestivo dei soccorsi, per estrarre dalle lamiere i due corpi ormai senza vita dei carabinieri si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco.

In base alla prima ricostruzione dell’accaduto, almeno tre veicoli sono stati coinvolti nel tremendo sinistro stradale. Un SUV si è scontrato frontalmente con l’auto di servizio dei carabinieri, coinvolgendo anche una terza vettura. Nel tremendo sinistro hanno riportato ferite la donna di 31 anni alla guida del SUV, una passeggera di 18 anni e l’uomo di 75 anni alla guida della terza auto coinvolta, i quali sono stati ricoverati negli ospedali di Battipaglia e Oliveto Citra.

I primi risultati dei test tossicologici condotti sulla donna trentunenne alla guida della Range Rover indicano la presenza di alcol e stupefacenti nel suo organismo. Si stanno ancora attendendo ulteriori esami tossicologici per confermare tali risultati. Attualmente, sia lei che gli altri tre conducenti coinvolti sono ancora ricoverati e sotto osservazione medica.

Si sono celebrati nella giornata di ieri, martedì 9 aprile, in contemporanea a Manfredonia e Montesano, i funerali dei due carabinieri. Attimi di grande commozione tra i presenti, che hanno dato l’ultimo saluto a due giovanissimi con ancora una vita davanti. Clamoroso quello che è successo durante la cerimonia funebre.

funerali dei due militari, Francesco Pastore e Francesco Ferraro, si sono tenuti contemporaneamente a Manfredonia e Montesano Silentino, con partecipazione di amici, parenti e cittadini. La nonna del giovane appuntato Ferraro ha salutato il nipote sulla porta di casa durante il passaggio del corteo funebre.

La fidanzata di Ferraro ha espresso la sua commozione e il loro amore immenso, sottolineando che la sua anima sarà sempre accanto a loro. Durante le cerimonie, il presidente Sergio Mattarella ha espresso la sua vicinanza ai carabinieri e ai familiari dei due ragazzi, mentre il premier Giorgia Meloni ha chiesto chiarezza e ha ringraziato i due militari per il loro servizio all’Italia.

L’ordinario militare per l’Italia, arcivescovo Santo Marcianò, ha descritto i due carabinieri come figli del Paese e della Chiesa, elogiandone la dedizione e il sacrificio nel servire la nazione.

Di grande impatto le parole del vescovo di Manfredonia, Franco Moscone, pronunciate durante l’omelia. Il prelato non è riuscito a trattenersi, lasciandosi andare a toni molto duri: “La loro scomparsa è un assassinio, non un sinistro stradale….Perché fare uso di sostanze stupefacenti significa armarsi”.

E ha poi concluso: “Cristo si è fermato ad Eboli. Questo non è solo il titolo di un libro o di un film. È vero, Cristo si è fermato ad Eboli, sulla statale dove è avvenuto il sinistro stradale, e si è fermato nei corpi dei due Francesco. E si è fermato a Manfredonia, nelle nostre città rimaste attonite, ammutolite per quanto accaduto. Cristo si è fermato nell’arma dei carabinieri e nell’animo di tutti loro per l’ennesima perdita di loro uomini al servizio della collettività e dello Stato”.