ALESSIA PIFFERI, LA MAMMA ROMPE IL SILENZIO: LE SUE PAROLE

La piccola Diana è un meraviglioso angelo ma la vita è stata davvero crudele con lei. Non le ha risparmiato proprio nessuna sofferenza in soli 16 mesi d’esistenza.

Un’analisi molto profonda, quella che stanno effettuando gli inquirenti, in queste ore, perché attorno al decesso della bambina ruotano troppi dubbi, troppi punti interrogativi, troppe bugie…quelle dette dalla Pifferi che avrebbe mentito un po’ a tutti e che, per dover di cronaca, ricordo che ritiene di essere stata una buona madre.

Da un lato è fondamentale il racconto della madre killer, dall’altro quello dei conoscenti e chi, meglio della madre Maria poteva conoscerla? In questi giorni, la nonna della piccola si è lasciata andare a delle confessioni, rese ai poliziotti, davvero sconvolgenti.

Maria ha raccontato che, sin dai primi mesi, era a conoscenza della gravidanza della figlia. La sua è una versione diametralmente opposta a quella della 37enne che ha sempre detto agli agenti di aver scoperto di essere incinta solo quando, nel bagno della casa del suo nuovo compagno, a Leffe, ha dato alla luce Diana. A quel punto, stano alla sua versione, lo avrebbe chiamato, mentre lui stava lavorando al piano terra, per comunicargli l’avvenuto parto.

La loro relazione si è interrotta, forse per via della gravidanza tenuta nascosta e la Pifferi aveva lasciato la casa di Leffe per trasferirsi nuovamente in via Parea, a Milano, dove c’era la madre Maria, abitando vicino al suo ex marito.

In tanti si saranno, forse, domandati, cosa pensa Maria di sua figlia che è, a tutti gli effetti, un’assassina. Pare che la donna, sul suo profilo Facebook, che è chiuso, avrebbe scritto: “Mia figlia è un mostro” mentre coloro che si sono trovati a leggere quel post, quindi amici e parenti, le porgevano le condoglianze e profondi messaggi di cordoglio per la perdita della nipotina, uccisa da chi l’ha concepita.

Dallo scorso mercoledì, da quando la notizia della nipotina morta di stenti, da sola in casa, si è diffusa sui principali media e ha fatto il giro del web, la donna si è chiusa nel silenzio, non ha voluto parlare con nessuno fino a sabato sera, quando il vicinato, chi abita nello stesso quartiere in cui si è consumata la tragedia, ha dedicato una fiaccolata improvvisata per Diana.

A quel punto la nonna della bambina si è affacciata per pochi minuti alla finestra dell’abitazione in cui la piccola è morta, confinante con quello di Franco, ex marito della Pifferi. Domenica mattina, invece, è scesa in cortile, sistemando i pelouche, i fiori, i palloncini, i tantissimi bigliettini che la gente, straziata da questa notizia che ha sconvolto l’Italia intera, continua a lasciare sul cancello di ingresso.

L’importanza dei racconti di Maria è tantissima perché la nonna ha vissuto con Alessia e con Diana proprio nei primi mesi di vita della bimba. La nonna era con la piccola quando, per una febbre molto alta, l’ha dovuta portare in ospedale. E in tutto questo la Pifferi dov’era? A Montecarlo con il suo nuovo compagno 58enne di Leffe. Una vacanza interrotta perché Maria le aveva intimato di ritornare a casa perché sua figlia non stava bene. Dopo che la nonna è partita per Crotone, la Pifferi si è sentita libera di poter fare quel che credeva, senza alcun controllo.

Così ha iniziato a lasciare spesso da sola la bimba, prima per poche ore, poi per giorni interni, sempre nel lettino da campeggio (quello in cui Diana è morta), con accanto il biberon e l’acqua. Infondo, quando gli investigatori le hanno chiesto se, secondo lei, un biberon sarebbe bastato a sfamare la figlioletta, la Pifferi, senza nemmeno una lacrima, ha freddamente riposto che un digiuno prolungato avrebbe portato, oltre alla disidratazione, alla morte. Una donna perfettamente cosciente che avrebbe trovato sua figlia priva di vita, non credete?