Ucraina, USA: “La Russia ha dichiarato guerra totale alla verità”

Il dipartimento di stato americano ha dichiarato che la Russia ha dichiarato guerra anche alla verità e lanciato l’allarme sulla condizione dei media nel paese guidato da Putin. Gli ultimi media liberi sarebbero infatti stati repressi e “gli sforzi di Mosca per nascondere la verità sulla sua brutale invasione si stanno intensificando“.

USA: “Dalla Russia guerra alla verità”
Nel comunicato del dipartimento si legge che la Russia, oltre ad essere impegnata in una guerra non provocata contro l’Ucraina, ha fatto partire un assalto totale alla libertà dei media e alla verità.

Secondo quanto sostenuto, il primo marzo il procuratore generale russo avrebbe ordinato all’autorità per le comunicazioni di limitare l’accesso a Radio Ekho Moskvy e Dozhd TV, accusati di incitare all’estremismo e alla violenza e di condividere informazioni false sulle azioni militari russe, bloccando i loro siti web e la possibilità di trasmettere.

Si tratta di due media importanti e rispettati per la loro imparzialità.

Secondo gli USA la Russia starebbe inoltre bloccando Twitter, Facebook e Instagram su cui decine di milioni di cittadini russi fanno affidamento per accedere a informazioni e opinioni indipendenti e per comunicare tra loro e con il mondo esterno. In questo modo “si limitano ulteriormente i luoghi in cui i cittadini russi possono conoscere e vedere la verità e le prove dell’invasione in Ucraina“.

“I russi hanno il diritto di sapere”
Il comunicato riporta infine che presto il Parlamento russo si riunirà per decidere se varare una legge che renderebbe la divulgazione non ufficiale sull’invasione dell’Ucraina punibile con il carcere fino a 15 anni. “Il popolo russo non ha scelto questa guerra, è stato Putin a farlo. Ha quindi il diritto di sapere della morte, della sofferenza e della distruzione inflitta dal suo governo al popolo ucraino“, ha concluso la nota.