SILERI SULLA FINE DELLA PANDEMIA: “TORNEREMO ALLA NORMALITÀ”

Il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri, intervistato ai microfoni d “‘L’Italia s’è desta’, la striscia di informazione quotidiana di radio Cusano Campus, ha fatto il punto sulla situazione pandemica, con uno sguardo proiettato a quando sarà finita l’emergenza Covid e bisognerà recuperare i ritardi accumulati nei due anni in cui il sistema sanitario si è concentrato quasi esclusivamente nella lotta al virus.

Pierpaolo Sileri è sicuro che la pandemia che ha stravolto l’Italia in questi ultimi 2 anni finirà e che ci sarà un ritorno alla normalità, precisando che “stiamo uscendo dalla pandemia, ma la sanità deve rimanere una priorità”.

LE RIFLESSIONI DI SILERI
Sileri ha aggiunto: “La guerra che purtroppo si sta consumando in Ucraina ha messo decisamente in secondo piano le notizie sulla pandemia che negli ultimi due anni hanno occupato le prime pagine dei giornali e non solo. La minore attenzione dei media sul tema, però, che probabilmente è stata nel recente passato anche a tratti ossessiva non è un male se va a premiare l’informazione corretta: è importate continuare a dare i dati e trasferire quei contenuti che consentono di leggere il momento epidemiologico presente, così da conoscere gli scenari e rivedere le misure di conseguenza”.

Il sottosegretario alla salute ha precisato che è fondamentale che rimanga acceso un faro sulla sanità perchè i prossimi mesi saranno decisivi per il futuro del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Da una parte andranno recuperati i ritardi accumulati a causa dell’emergenzac pandemica, e dal’altra ci sono i fondi del PNRR che ci permettono di realizzare un nuovo modello di assistenza, più vicino ai cittadini e alle loro effettive esigenze.

Tra le priorità attuali: lo smaltimento delle liste di attesa, il far ripartire gli screening e la prevenzione, l’evitare che un possibile aumento della circolazione del virus nella prossima stagione autunnale porti nuovamente a blocchi o rallentamenti nell’attività ordinaria, con un occhio sempre vigile alle future generazioni.