Referendum 8-9 giugno: cosa succede se salta il quorum. Meloni, Schlein e Landini, gli scenari possibili
A una settimana dallโapertura delle urne, Giorgia Meloni sceglie la Festa della Repubblica per inviare un messaggio forte e chiaro al Paese. La premier ha annunciato che si recherร al seggio, ma ha deciso di non ritirare le schede referendarie, lasciando intendere che il centrodestra punta sullโastensione come arma principale per influenzare lโesito del voto.
Una strategia di diserzione per rendere nullo il referendum
Lโobiettivo รจ evidente: disertare il voto per far fallire il referendum attraverso lโastensione massiccia, mantenendo lโaffluenza sotto la soglia del 50%. In questo modo, anche una vittoria schiacciante dei Sรฌ perderebbe valore legale, rendendo nullo il risultato. La scelta, condivisa dalla maggior parte della coalizione di centrodestra, si contrappone alle indicazioni di Noi Moderati e Udc, che invece invitano gli elettori a votare โNoโ per esprimere un chiaro dissenso.
Il fronte opposto: opposizione e accuse di sabotaggio
Dallโaltra parte, opposizione e forze progressiste non hanno nascosto il loro sdegno. Il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra hanno accusato Meloni di prendere in giro il Paese, definendo la strategia come un โtentativo di sabotaggio della democraziaโ. Maurizio Landini, segretario della CGIL e promotore dei quesiti sul lavoro, ha parlato di โuna manovra per delegittimare il votoโ, mentre Elly Schlein ha invitato i cittadini a partecipare numerosi per mandare un segnale forte contro le politiche della maggioranza.
Una sfida tra apatia e mobilitazione
Il primo weekend di giugno si presenta come un banco di prova difficile: le scuole chiuse, il caldo estivo e lโapatia diffusa potrebbero ridurre drasticamente la partecipazione. La disaffezione verso i referendum, giร evidente negli anni passati, rischia di consolidarsi, rendendo difficile raggiungere il quorum del 50%. Tuttavia, per lโopposizione, il voto rappresenta anche unโoccasione per dare un segnale politico forte contro il governo Meloni.
Il significato politico del quorum
In teoria, i cinque quesiti referendari riguardano questioni di natura giuridica e normativa, ma nella realtร si sono trasformati in un vero e proprio test politico sul governo. Superare il quorum significherebbe un segnale di sfiducia nei confronti dellโesecutivo, rafforzando la posizione dellโopposizione e dei sindacati come Landini. Al contrario, unโastensione di massa potrebbe consolidare la legittimitร del governo e indebolire le forze di opposizione.
Gli scenari possibili: tra crisi e immobilismo
Secondo gli analisti, ci sono tre scenari principali:
- Scenario โmiracolosoโ: superamento del quorum e vittoria dei Sรฌ. In questo caso, il governo potrebbe essere travolto da una crisi politica, con scontri interni a Fratelli dโItalia e Lega, e forse anche con elezioni anticipate giร in autunno.
- Scenario realistico: affluenza tra il 35% e il 40%. I referendum fallirebbero tecnicamente, ma lโopposizione potrebbe rivendicare comunque una partecipazione significativa, riaccendendo il dibattito interno al PD e tra le forze di centrosinistra.
- Scenario peggiore: affluenza sotto il 30%. In questo caso, si aprirebbero le porte a una crisi interna tra le forze di opposizione, con Landini che potrebbe chiedere le dimissioni di Schlein e un possibile cambio di leadership nel PD.
Una partita politica mascherata da quesito tecnico
Nonostante i quesiti abbiano contenuti giuridici, la vera posta in gioco รจ politica. Lโopposizione tenta di trasformare il voto in un referendum contro Meloni, mentre il centrodestra punta sullโastensionismo per delegittimare il processo. Alla fine, sarร il voto degli italiani a decidere: se andranno al mare, Meloni avrร vinto; se si recheranno alle urne, anche solo in numero sufficiente a sfiorare il quorum, il quadro potrebbe cambiare radicalmente.