Ora i grillini vogliono regolarizzare più immigrati

Una proposta di legge di iniziativa popolare – per regolarizzare gli stranieri irregolari al fine di contrastare illegalità e lavoro nero, garantendo così maggiori introiti per lo Stato – rilanciata da Movimento 5 Stelle e +Europa, il partito degli ex Radicali.

Si tratta dell’ultima idea del deputato grillino Giuseppe Brescia, che ha annunciato per la prossima settimana nuove audizioni sulla pdl capace, secondo i promotori, di “contrastare” in maniera significativa ” illegalità e lavoro nero”. Brescia, presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, ha definito la proposta di legge “Ero straniero” una “risposta strutturale” per dire “no alle sanatorie del passato. Apriamo in Parlamento – ha aggiunto Brescia – il cantiere per un’immigrazione capace di produrre ricchezza per lo Stato e per le nostre imprese”.

Nel mirino del parlamentare 5S il decreto flussi annuale, giudicato ormai inadatto a “garantire i fabbisogni del mercato del lavoro. Lo dimostrano i dati: a inizio luglio – ha spiegato – erano più di 44mila le domande presentate per i lavoratori stagionali a fronte di 18mila ingressi autorizzati. Domani, con un question time in commissione, chiederò al Ministero dell’Interno – la promessa dell’onorevole Brescia – un aggiornamento sul numero di domande presentate”. D’accordo anche il deputato ex Radicale Riccardo Magi, relatore in commissione della proposta di legge popolare che vuole superare la legge Bossi-Fini.

Attualmente all’esame della commissione Affari costituzionali, questa pdl ha raccolto 90mila firme e per i suoi promotori sarebbe uno “straordinario provvedimento di emersione” per gli “stranieri irregolari e costretti al lavoro nero”, e poi “una soluzione win-win: a livello economico, con nuove entrate per lo Stato, e a livello sociale, in termini di sicurezza e impatto positivo sui territori”. Tra i promotori, nellacommissione Affari costituzionali di Montecitorio, sono intervenuti Paolo Pezzati (Oxfam), Filippo Miraglia (Arci), Giulia Gori (Federazione chiese evangeliche in Italia) e Renzi Sartori (presidente di Number 1 Logistics Group di Parma.

Secondo l’ultimo dossier statistico immigrazione (Idos), i 530 mila stranieri irregolari stimati in Italia a inizio 2018 lieviteranno entro il 2020 a oltre 670 mila. Con il rischio di andare a ingrossare le fila del lavoro nero, se non addirittura circuiti illeciti e criminalità organizzata. Ecco perché i promotori chedono a governo e parlamento di fare “un semplice calcolo: con un provvedimento di emersione dal nero e regolarizzazione, entrerebbe almeno 1 miliardo di euro per lo Stato, ogni anno”, a cui aggiungere – sempre all’anno – “oltre 3 miliardi di contributi previdenziali. Tutti benefici, fiscali e contributivi, destinati a durare nel tempo”. Lo dimostrerebbe la sanatoria del 2002 con cui sono state regolarizzate 650mila persone: dopo cinque anni, l’85% di loro risultava assunta. Di qui la necessità, ribadita dagli ideatori, di procedere con urgenza a una regolarizzazione di massa.

E non solo. A questo “provvedimento straordinario di emersione”, infatti, andrebbe fatto seguire anche un pacchetto di norme per l’introduzione di un “meccanismo di regolarizzazione su base individuale, a fronte di un contratto di lavoro, con il rilascio di un permesso di soggiorno per comprovata integrazione”. Tra i promotori di “Ero straniero” anche Acli, Arci, Oxfam e ActionAid Italia.