Omicidio del mercato a Torino, sentenza vergognosa. Solo 12 anni al nigeriano: “Ha disturbo di adattamento”

 

Dodici anni di carcere: è quanto dovrà scontare Khalid De Greata, ventinovenne nigeriano che il 15 aprile 2017, al mercato di libero scambio “Barattolo” di via Carcano, ha ucciso il 51enne Maurizio Gugliotta con una serie di coltellate. La condanna è stata confermata dalla Corte di Cassazione.

L’imputato, ritenuto parzialmente infermo di mente, fu processato con il rito abbreviato. La procura di Torino aveva chiesto l’ergastolo ma il ricorso contro la sentenza del gup è stato rigettato.

De Greata era imputato con l’accusa di omicidio aggravato per futili motivi, ma anche di tentato omicidio nei confronti di un amico della vittima, Roberto Sammartino, che era stato ferito all’addome. La tesi dell’accusa è che l’assassino si fosse arrabbiato perché aveva sentito i due parlare male di lui. Sammartino stesso ha però sempre negato quel tipo di conversazione con l’amico.

L’aggressione è stata dunque una “estrinsecazione” della patologia psichica di cui soffre l’imputato, definita un “disturbo di adattamento in soggetto dalla personalità paraschizoide”. E questo ha permesso di stralciare dall’accusa l’aggravante dei “futili motivi” che avrebbe potuto portare all’ergastolo.

Torino Oggi