“Multe agli spioni”. Il sindaco leghista che punisce chi segnala feste e assembramenti

 

Vercelli, 23 ott – Durante il lockdown segnalavano runners o proprietari di cani, schiumando di rabbia da dietro le persiane. Adesso che il lockdown – per ora – non c’è più, si attaccano al telefono per comunicare ai vigili assembramenti e «cene clandestine» con più di 6 persone. Quel «confidiamo nelle segnalazioni», detto dal ministro Speranza a Che tempo che fa è stato il segnale che ha fatto scatenare l’inferno nelle centraline dei comandi di Polizia di tutta Italia. Da nord a sud è stato tutto un fioccare di delazioni, in certi casi totalmente prive di fondamento, sulla base di antipatie tra vicini o per sfogare frustrazioni represse.

Una multa per le finte delazioni

A Borgosesia, in provincia di Vercelli, la situazione è diventata talmente ingestibile che il sindaco leghista Paolo Tiramani, (che è anche deputato e commissario in Vigilanza Rai), ha firmato un’ordinanza per disporre un’ammenda dai 10 ai 516 euro per chi denuncia assembramenti o feste con oltre 6 persone rivelatesi poi false, e poi verrà ritenuto colpevole di procurato allarme. «Sono stufo – ha scritto il sindaco Tiramani su Facebook – Non è giusto ricevere continue segnalazioni che fanno perdere tempo prezioso al nostro corpo di Polizia municipale. Chi farà una segnalazione totalmente infondata, sarà passibile di multa». Una decisione che sta facendo discutere, caso unico in Italia – per il momento. «No ai finti spioni, sì a controlli efficaci per prevenire situazioni di assembramento. Primi in Italia? – si domanda nel post Tiramani – Forse. È giusto però prevenire questo degrado culturale voluto dal governo». Il riferimento alle parole di Speranza è chiaro.

Tempo e denaro sprecati

«Visto che molte delle segnalazioni ricevute sono risultate prive di fondamento e dovute esclusivamente a cattivi rapporti di vicinato – spiega Tiramani – ho deciso di intervenire». Anche perché, spiega il primo cittadino, le delazioni «a vuoto» costano: tempo sprecato nelle verifiche, che gli agenti potrebbero impiegare in maniera più proficua, e quindi sperpero di denaro pubblico: «Questo articolo del Dpcm, come peraltro avevo temuto fin da subito, crea problemi non indifferenti».

Allarmismo e tensione sociale

«Le segnalazioni infondate hanno impegnato senza motivo la nostra polizia municipale per le opportune verifiche, facendoci sprecare tempo e denaro, per non parlare poi dell’esacerbazione delle tensioni sociali e del clima di allarmismo nei confronti dell’emergenza sanitaria». L’ordinanza firmata ieri stabilisce che le segnalazioni devono essere circostanziate e fatte in modo ufficiale, in modo che le forze dell’ordine possano verificare i casi di volta in volta.

Cristina Gauri

ilprimatonazionale.it