COME FUNZIONA LA CREMAZIONE E COSA SUCCEDE AL CORPO

La cremazione è una pratica molto antica che affonderebbe le radici nell’epoca neolitica in Medio Oriente e in Europa. Una consuetudini che in Asia si è mantenuta praticamente inalterata da millenni. Il più antico caso di cremazione risale ad almeno 17 000 anni fa; i resti di un corpo in parte cremato sono stati rinvenuti nel lago Mungo, in Australia.

Per mezzo di questa pratica le culture antiche credevano che il fuoco fungesse da agente di purificazione e che impedisse il ritorno tra i vivi dei defunti. Salvo casi eccezionali, come per le epidemie di peste, la cremazione è rimasta rara in Europa occidentale fino al XIX secolo, poi le cose cambiarono con l’avvento dell’illuminismo.

Fu soprattutto Napoleone Bonaparte a riportare in auge questa pratica tramite il celebre Editto di Saint Cloud del 1804, che riguardava l’obbligo di inumazione dei cadaveri in cimiteri extraurbani. Da quel momento furono gettate le basi delle odierne norme legislative in materia di diritto cimiteriale.

La cremazione è divenuta una pratica sempre più comune tra i servizi funebri. Come noto, consiste nel ridurre tramite il fuoco un cadavere nei suoi elementi base: gas, sali minerali e frammenti ossei.

Questo tipo di pratica risulta avere però anche dei contro da tenere in grande considerazione, soprattutto per quel che riguarda l’impatto ambientale. Ad ogni modo si sa ben poco su quello che avviene realmente in un forno crematorio. Cerchiamo di sfatare alcuni falsi miti

Ben pochi, a parte gli addetti ai lavori, sanno realmente cosa succede ai corpi dei nostri cari quando vengono cremati. C’è chi pensa per esempio che, la bara venga rivenduta o che si mescolino le ceneri; nulla di più falso.

Non appena la bara viene portata nella struttura di cremazione, i corpi vengono introdotti nelle fornaci e fatti bruciare ad una temperatura impressionante di circa 800 e 1000 gradi Celsius. Il processo di cremazione dura in tutto 90 minuti, ed il personale si rende conto che il processo è ultimato quando dallo spioncino non si notano più alcune fiamme.

A quel punto vengono raccolte le ceneri del defunto con un rastrello per essere poi lasciate raffreddare per circa un’oretta. Tuttavia, vengono riconsegnati ad i parenti solo in seguito ad un altro passaggio fondamentale, vale a dire l’introduzione in una macchina che le passa al setaccio per rimuovere eventuali corpi estranei come pezzi di metallo. A quel punto sono pronte per la consegna.

Usanze di recente diffusione, per certi versi anche inquietanti, sono quelle di utilizzarle per creare gioielli o, addirittura, farne inchiostro per farsi tatuare sulla pelle i propri cari. Altro dettaglio importante è che la cremazione può essere disposta solo dalla persona che dovrà essere cremata: il familiare più prossimo  deve rilasciare la dichiarazione sostitutiva di atto notorio con cui dichiarare che il proprio congiunto in vita aveva espresso la volontà di essere cremato.

Quanto all’eventuale dispersione delle ceneri, anche in tal caso è necessaria l’autorizzazione in vita del de cuius, posto che l’eventuale luogo di dispersione delle ceneri deve essere scelto nell’elenco dei luoghi messi a disposizione dai singoli Comuni.