Milano, rapinatori nordafricani sbagliano vittima: 17enne italiano esperto di arti marziali li “gonfia”
MILANO – Due immigrati nordafricani sbagliano decisamente vittima. Le risorse boldriniane aggrediscono a calci e pugni un ragazzino italiano durante un tentativo di rapina. Ma il 17enne, ex vittima dei bulli ed esperto di arti marziali, li mette ko a colpi di muay thai.
A dieci anni, all’ultimo anno delle scuole elementari, aveva soltanto nove e dieci in pagella. E per quello i suoi compagni di classe avevano deciso di metterlo nel mirino. Lui, con quel carattere schivo e timido, sopportava in silenzio le botte in bagno o le volte che gli “amichetti” lo mettevano con la testa sotto la neve soltanto per divertirsi. Per giorni, mesi, si era tenuto tutto dentro fino a quando aveva trovato il coraggio di parlarne con mamma e papà, che avevano segnalato la vicenda alle forze dell’ordine e che avevano deciso di iscriverlo ad una scuola di muay thai per fortificare il suo carattere e per evitare che si facesse sopraffare dai bulli.
E sette anni dopo, quando i bulli sono diventati due rapinatori lui si è ricordato di quei giorni difficili e questa volta non si è lasciato “battere”.
Martedì pomeriggio, un ragazzino di diciassette anni è riuscito a mettere in fuga due rapinatori che lo avevano sorpreso alle spalle mentre percorreva la pista ciclabile all’interno del parco della Martesana a Vimodrone. I malviventi – descritti entrambi come giovani nordafricani – lo hanno colpito con pugni e calci alla testa e al corpo per rubargli il portafogli. Una volta a terra, però, il 17enne – che da sette anni pratica arti marziali – ha reagito e a colpi di muay thai è riuscito a “mettere ko” i ladri, costringendoli a fuggire.
Arrivato a casa, il ragazzino è stato accompagnato in ospedale dai genitori – è stato dimesso con una prognosi di dieci giorni – e si è poi recato dai carabinieri a presentare denuncia.
“Proprio ai militari, il giovane, sua mamma e suo padre hanno raccontato di quegli anni in cui il 17enne era stato costretto a subire soprusi e violenze. Il ragazzino ha confessato ai carabinieri che lo hanno accolto e ascoltato che dopo il primo colpo si è ricordato dei suoi vecchi compagni di classe. E così, questa volta, ha trovato la forza e il coraggio di reagire”
Con fonte milanotoday.it