Michela Murgia ai nuovi “resistenti”: i migranti vanno accolti tutti, tra 20 anni ci salveranno

“Io quelli che vengono per fame li voglio esattamente come gli altri. Ma bisogna progettare. Vince chi ha il coraggio di dire: li vogliamo tutti. Perché faranno la differenza. Tra 20 anni saranno la nostra salvezza”. Così parlò la scrittrice Michela Murgia nell’ambito di Repubblica delle Idee a Bologna, in piazza Maggiore.

Una piazza dove l’applausometro ha premiato Roberto Saviano, soprattutto nel passaggio in cui ha detto che “Salvini non è una brava persona, teniamolo a mente”. Una piazza dove sono risuonate le solite retoriche dell’accoglienza, che la Murgia – autrice del famigerato “fascistometro” – ha volentieri ripetuto agli astanti, postando poi commenti entusiastici sull’appuntamento bolognese.

Michela Murgia è ormai una star del neo-antifascismo grazie alla sua “narrazione” – supportata dal testo di Umberto Eco sull’Ur-fascismo o fascismo eterno – secondo la quale in Italia incomberebbe un fascismo da smascherare. Ha il pregio in ogni caso della coerenza, collocandosi nello schieramento di quella sinistra che acclama il dovere dell’accoglienza trascurando ogni altro problema legato all’integrazione.