Max Rosolino, la tragica notizia dalla Marmolada: cos’è successo

Come ormai tristemente noto, domenica scorsa si è verificata una terribile tragedia presso la Marmolada, dove una frana ha travolto numerosi escursionisti causando nove vittime e diversi dispersi. Si tratta di un dramma che ha scosso profondamente l’opinione pubblica, tanto che da diversi giorni non si parla d’altro in tutti i tg.

Sullo sfondo di questa vicenda si colloca quanto successo all’ex nuotatore Massimiliano Rosolino, il quale di recente ha pubblicato una foto presso una nota località proprio a qualche chilometro dalla Marmolada. Immediatamente ha attirato su di sé aspre critiche e insulti da parte degli utenti del web, i quali non hanno potuto fare a meno di rimproverargli una cosa.

La foto incriminata

Il campione olimpico è stato sommerso da critiche feroci dopo aver postato una foto sorridente a Canazei, proprio a pochi km dal luogo della tragedia di domenica scorsa. Associato alla foto il commento anch’esso discutibile “Chi non ride non vince“. Per molti la cosa è sembrata decisamente di cattivo gusto, perciò hanno preso di mira l’ex nuotatore con insulti piuttosto coloriti.

Dal canto suo Rosolino ha voluto stemperare gli animi giustificandosi così: “La foto risale a una settimana fa, dunque ben prima della tragedia della Marmolada”, aggiungendo inoltre “l’ho messa perché sul profilo Instagram mi piace condividere il “vissuto” personale e i luoghi belli. Lungi da me l’idea di offendere o di ferire qualcuno: non mi sento un criminale. Ma di sicuro nel futuro starò più attento”.

Il campione olimpico ci ha tenuto a chiarire che la foto risale a molti giorni prima rispetto alla tragedia, perciò non pensava di mancare di rispetto a qualcuno. Solo un brutto equivoco, dunque, per il quale Rosolino ha voluto chiedere scusa, facendo però un piccolo appunto: “Ovvio che non lo rifarei. Chiedo anche scusa, ma sottolineo che in certe reazioni c’è molta ipocrisia. Non mi risulta, ad esempio, che dopo la disgrazia da quelle parti si sia smesso di vivere e di condurre la consueta normalità quotidiana…”.