L’Italia chiede più respiratori: ma i Paesi Ue voltano le spalle

È successo ancora. L’Europa, nel momento del bisogno, volta le spalle a chi le chiede aiuto.

E ancora una volta è l’Italia a pagare il conto più salato durante l’emergenza coronavirus.

Secondo un documento ottenuto da Agi – e che sintetizza la teleconferenza di quest’oggi tra i ministri della Sanità dei 27 Stati membri dell’Unione europea – l’Italia ha chiesto ai suoi “alleati” europei di aiutarla fornendole ventilatori polmonari. Il commissario al Mercato interno, Thierry Breton, ha chiesto al governo italiano di esprimere “una richieste urgente” agli altri esecutivi Ue. E la risposta italiana è stata drastica: “Abbiamo necessità di ventilatori polmonari”. Una risposta chiara, senza possibilità di interpretazione, perfettamente coerente con le immagini dei nostri ospedali in affanno, con i nostri dottori costretti a turni massacranti e con il sistema sanitario delle regioni del Nord a rischio collasso. Il numero di contagi aumenta: e con esso, purtroppo, il numero dei ricoverati in terapia intensiva e sub-intensiva.

Il grido d’aiuto dell’Italia sembra però aver trovato nel resto d’Europa degli interlocutori sordi. Il documento riservato, infatti, parla espressamente del fatto che “nessuna delle delegazioni ha risposto alla richiesta dell’Italia, cosa che ha spinto il commissario Breton a ritornare sulla questione chiedendo di rispondere entro domani”. Un silenzio assordante.

Silenzio che purtroppo non è una novità. Gli Stati europei hanno sempre voltato le spalle all’Italia durante l’emergenza coronavirus. Lo avevano fatto già a fine febbraio, quando il governo italiano chiede agli altri Stati membri di fornire mascherine protettive. Una richiesta caduta nel vuoto e che anzi è stata parallela alla scelta della Germania di interromperne direttamente l’export. Il 28 febbraio la Commissione Ue aveva confermato la richiesta dell’Italia di attivare il Meccanismo di protezione civile proprio per favorire la fornitura di questi oggetti essenziali negli ospedali e non solo. Ma nessuno diede la propria disponibilità: “Chiediamo responsabilità, solidarietà e azione coordinata europea”, ha scritto il commissario Breton su Twitter. Ma la risposta purtroppo c’è già stata. Come ha ricordato oggi lo stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarebbe il momento che l’Europa fosse solidale e non ponesse ostacoli. Ma l’impressione è che questa speranza sia sempre più vana. L’Europa sta fallendo sotto il colpi del Covid-19.