La risposta di Putin alla richiesta di papa Francesco

Il Papa, visibilmente provato per l’artrite del ginocchio che non gli dà tregua, pur continuando a soffrire di problemi di deambulazione, da quando sono scoppiate le atrocità in Ucraina, ha sempre avuto un obiettivo: quello di fermarle, tanto da dichiarare al Corriere: “Anche io sono un prete, che cosa posso fare? Faccio quello che posso. Se Putin aprisse la porta…”. 

Un Pontefice sofferente, sia per via delle sue condizioni di salute che per quello che sta accadendo nel mondo, con un dolore esternato in parole semplici che colpiscono dritte al cuore di chi sa ascoltarlo.

Cosa sta accadendo

Al direttore Luciano Fontana, Papa Francesco ha detto: “Ma io prima devo andare a Mosca, prima devo incontrare Putin“. Proprio ieri a questo desiderio del papa di incontrare il leader del Cremlino è arrivata la risposta di Aleksandr Avdeev, ambasciatore russo in Vaticano che, al cronista Sergey Startsev dell’agenzia di stampa Ria Novosti, ha dichiarato: “In qualsiasi situazione internazionale, il dialogo con il Papa è importante per Mosca. E il Pontefice è sempre un gradito, desiderato, interlocutore”. Delle parole che lasciano sperare in una possibile apertura, queste.

Di tutt’altro pensiero è l’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash che si dice scettico a riguardo: “Un messaggio significativo quello del Santo Padre. Peccato però che Putin sia sordo non solo alla nobile richiesta di Bergoglio ma anche alla voce della sua stessa coscienza. Coscienza? Ho citato qualcosa che non esiste…”. Ma come hanno commentato l’intervista del Papa i politici? Enrico Letta, segretario del Pd, l’ha definita importate e bella, ritenendo giusta la scelta del Pontefice di fare un passo verso la pace, andando a convincere chi è la causa della crisi in corso, con l’augurio che lo faccia. Matteo Salvini, leader della Lega, ha ringraziato il Santo Padre “non come capo spirituale, ma come capo di stato”, in quanto, secondo lui, “sta ragionando lucidamente, saggiamente, prudentemente da capo di Stato”. 

Il vescovo Dionisio Lachovicz, Esarca Apostolico, riferimento per i cattolici ucraini in Italia è critico, dicendo che l’annuncio del Papa “ha già scatenato forti reazioni di malumore tra gli ucraini”, poiché il Santo Padre sarebbe esposto a “raggiri e strumentalizzazioni” da parte dei russi Francesco Bonini, rettore della Lumsa ed esperto di diplomazia vaticana, invece, è lungimirante, immaginando un incontro a Mosca tra Putin e Bergoglio ma non da soli, per aprire un fronte della pace.

Un parere contrario alla visita in Russia del pontefice è invece arrivato dall’ideologo ispiratore di Putin, Aleksandr Dugin, in un’intervista a Quotidiano Nazionale. “Papa Francesco rappresenta quel ramo della cristianità che fin dal Medioevo non ha rappresentato alcuna autorità per noi cristiani ortodossi. Nel moderno Occidente anticristiano, l’influenza del Papa è minima, ridotta a una funzione umanitaria insignificante e non influente”. 

Sarà esaudito il desiderio espresso da Papa Francesco di incontrare il presidente della Federazione russa Putin a Mosca per promuovere la pace in Ucraina? Difficile dirlo con certezza ma una prima apertura alla visita del pontefice in Russia è arrivata dall’ambasciatore russo in Vaticano Aleksandr Avdeev, direttamente da via della Conciliazione 10.