Il Canton Ticino mette alla porta gli italiani: si vota per ridurre i permessi di soggiorno

 

Si voterà il prossimo 27 settembre in Svizzera il referendum sulla limitazione dell’accesso nel paese dei cosiddetti migranti economici.

Ad essere in particolar modo danneggiati dal possibile esito positivo della consultazione, non soltanto i cittadini tedeschi e francesi, ma anche gli italiani, che quotidianamente attraversano il confine per raggiungere la propria occupazione. Insomma, mentre in Italia continua ad imperversare la politica delle frontiere aperte e dell’accoglienza indiscriminata, la Svizzera, con un tasso di disoccupazione sceso al 2,3%, ben altri numeri rispetto a quelli registrati nello Stivale, prepara le barricate addirittura nei confronti frontalieri.

La destra nazionalista Udc sta chiedendo con forza un’immigrazione moderata, e preme affinché venga posto un limite alla libera circolazione. Poco sembra importare il fatto che la Svizzera abbia un forte legame economico con gli altri paesi europei, con il 50% delle esportazioni ed il 60% delle importazioni. Proprio per mantere intatti i rapporti economici, molti partiti e lo stesso governo svizzero si sono dichiarati contrari al “Sì”, specialmente perché un isolamento di questo tipo non porterebbe alcun vantaggio alla nazione in un momento di difficoltà come quello post emergenza sanitaria. Ad ogni modo la democrazia è garantita, e saranno i cittadini svizzeri a decidere.

“Votare sì avrebbe conseguenze gravi per la Svizzera, per i posti di lavoro e per la prosperità del nostro paese”, ha dichiarato l’esecutivo, come riportato da “Quotidiano.net”. A sostenere la linea del governo, anche Acli, le organizzazioni sindacali e numerose professioni religiose. Al momento, secondo gli ultimi sondaggi, starebbe prevalendo la linea del “No”, con il 56% dei voti, ma tutto è ancora da vedere. In Canton Ticino, ad esempio, a vincere sarebbe il “Sì”, con il 55%. “In Canton Ticino la legislazione sugli stranieri viene interpretata a piacimento secondo una precisa visione politica. Importanti risorse sono destinate a indagini portate avanti con metodi che non tengono conto della dignità delle persone, il risultato è una caccia alle streghe indiscriminata contro gli stranieri che risiedono nel nostro territorio”, è la dura denuncia di Laura Riget e Fabrizio Sirica, appartenenti al Partito socialista. Per tale ragione, la sinistra elvetica ha chiesto le dimissioni del governatore Norman Gobbi.

Tantissimi italiani, dunque, attendono con ansia l’esito dell’ormai prossima consultazione. Settimane fa, Andrea Pellicini, sindaco di Luino (Varese), aveva chiesto ai vicini svizzeri maggior rispetto nei confronti degli italiani. “Basta campagne odiose contro i frontalieri. Basta attacchi vergognosi agli italiani da parte dell’Udc e della Lega ticinese”, aveva dichiarato, come riportato da “VareseNoi”. “Mi auguro che gli amici svizzeri non si facciano condizionare da risentimenti indotti e non votino contro la libera circolazione delle persone. Domenica 27 settembre prevalga il sentimento di vicinanza che lega i nostri popoli e non chi vuole negare che i nostri lavoratori abbiamo fatto grande la Svizzera e le sue imprese. Gli italiani si sono sempre fatti onore ovunque abbiano lavorato, in tutta Europa e nel mondo”, aveva concluso nel suo comunicato.

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