Guerra in Ucraina, Zelensky: “Se UE non impone lo stop al gas russo, Putin non accetterà mai la pace”

Guerra in Ucraina: il presidente Volodymyr Zelensky ha asserito che, se l’Unione Europea non imporrà l’embargo sul gas russo, il Cremlino non accetterà di procedere alla pace.

Guerra in Ucraina, Zelensky: “Se UE non impone lo stop al gas russo, Putin non accetterà mai la pace”
In occasione del suo intervento al Parlamento della Lituania, il presidente Volodymyr Zelensky ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito all’andamento della guerra in Ucraina.

In collegamento video con i parlamentari lituani, infatti, il presidente ucraino ha dichiarato: “Se si discute seriamente del petrolio solo per il sesto pacchetto di sanzioni, il mondo non si rende conto a quale guerra si sta preparando la Russia. Se non c’è ancora una definizione chiara sul gas russo, allora non ci può essere certezza che l’Europa abbia una volontà comune per fermare i crimini militari russi per costringere la Russia alla pace.

Nelle aree occupate liberate dell’Ucraina il lavoro continua per registrare e indagare sui crimini di guerra commessi dalla Russia – e ha aggiunto –. Quasi ogni giorno vengono trovate nuove fosse comuni. Migliaia di vittime, centinaia di casi di brutali torture. Si trovano ancora cadaveri nei tombini e negli scantinati. Corpi legati e mutilati. Centinaia di orfani, almeno centinaia di bambini, sono stati denunciati centinaia di stupri, tra cui ragazze minorenni e bambini molto piccoli e persino neonati”.

Zelensky: “Truppe russe hanno lasciato mine ovunque”
Poco prima dell’intervento tenuto al parlamento lituano, Zelensky aveva distribuito online un nuovo video messaggio, nel quale ha denunciato quanto segue: “Le truppe russe hanno lasciato mine ovunque. Nelle case, nelle strade, nelle auto, nelle porte. I russi hanno fatto di tutto per rendere il più pericoloso possibile il ritorno in queste aree. Hanno fatto di tutto per uccidere o mutilare il maggior numero possibile della nostra gente quando sono stati costretti a ritirarsi dalla nostra terra.

Sono centinaia di migliaia gli oggetti pericolosi, mine e proiettili inesplosi trovati nelle regioni del Nord del Paese”.

Il presidente ucraino, poi, ha ribadito: “Presto sarà necessario un maggiore supporto militare. Le vite degli ucraini si stanno perdendo, vite che non possono più essere restituite. E questa è anche responsabilità di coloro che ancora conservano nel proprio arsenale le armi di cui l’Ucraina ha bisogno. Responsabilità che rimarrà per sempre nella storia. Gli ucraini sono coraggiosi ma quando si tratta delle armi dipendiamo ancora dalla fornitura, dai nostri alleati.Sfortunatamente non stiamo ottenendo quanto necessario per porre fine a questa guerra, per distruggere il nemico sulla nostra terra, per sbloccare Mariupol. Se avessimo jet, veicoli corazzati pesanti, artiglieria, allora saremmo in grado di farlo“.

Steinmeier sulla guerra in Ucraina: “Zelensky ha rifiutato la proposta di visitare Kiev”
Il presidente della Germania, Frank-Walter Steinmeier, ha contattato il Governo di Kiev per organizzare una visita in Ucraina per mostrare la solidarietà di Berlino al Paese assediato dai russi. Il presidente tedesco, tuttavia, ha fatto sapere che Zelensky “ha rifiutato” la proposta.

Nello specifico, Steinmeier ha dichiarato: “Ero pronto a farlo ma a quanto pare, e devo prenderne atto, non è stato voluto da Kiev“.

Il presidente tedesco avrebbe dovuto recarsi in Ucraina insieme al presidente della Polonia e ai tre leader dei Paesi Baltici al fine di dare “un forte segno della solidarietà europea”.

A quanto si apprende, il motivo del rifiuto da parte di Zelensky riguarda le posizioni di forte apertura verso il Cremlino che Steinmeier ha frequentemente esibito nel corso degli anni.

Sindaco di Mariupol: “Distrutte le abitazioni di 84 mila cittadini. Due operatrici Caritas deportate in Russia”
Nel frattempo, il sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko, ha rilasciato alcune dichiarazioni relative al bilancio della distruzione della città portuale sotto assedio russo da circa un mese.

Il primo cittadino, infatti, ha rivelato: “A Mariupol sono state distrutte le case di 84mila cittadini, sono circa due milioni metri quadri: servono 2,3 miliardi di dollari per ricostruire questi alloggi e creare almeno condizioni di vita basilari. Secondo le stime preliminari, il fabbisogno generale per il ripristino delle infrastrutture della città è salito a 12,5 miliardi di dollari. L’unica operazione speciale che Putin ha condotto con successo è stata un’operazione speciale per distruggere Mariupol e uccidere civili. La Germania nel 1941 sembrava invincibile. Ma alla fine il male è stato punito. Per decenni i tedeschi hanno pagato i risarcimenti. Ecco come sarà per la Russia. Pagheranno per tutto“.

Il direttore della Caritas di Mariupol, Fr. Rostyslav Spryniuk, ha rilasciato un’intervista a Tv2000 durante la quale ha denunciato: “Due nostre lavoratrici sono state forzatamente portate in Russia”

Le due operatrici si trovavano presso la sede della Caritas Ucraina della città portuale in cui hanno perso la vita sette persone, trucidate dai colpi di un carro armato russo.

A proposito del rapimento, il direttore ha spiegato: “Sono state portate con la forza in Russia. I soldati russi la chiamano ‘evacuazione volontaria’ ma quando l’evacuazione è sotto la minaccia delle mitragliatrici non si può chiamare ‘volontaria’”.