Governo, parte l’assalto di Salvini su Veneto e terzo mandato: FI ribadisce il no

Il futuro politico del Veneto e la possibilità di consentire ai presidenti di Regione di candidarsi per un terzo mandato sono al centro dell’offensiva della Lega, con Matteo Salvini deciso a rilanciare la propria strategia in vista delle imminenti elezioni regionali e delle sfide politiche nazionali. La questione, che coinvolge direttamente Luca Zaia e la sua eventuale ricandidatura, si intreccia con le tensioni interne alla maggioranza di governo e con le posizioni di Fratelli d’Italia, che si oppone fermamente all’ipotesi di modificare le regole per il terzo mandato.

Il vertice di domani e il pressing sulla legge elettorale

Domani alle 14.30 si terrà il consiglio federale della Lega, un appuntamento cruciale per definire le strategie in vista delle elezioni regionali d’autunno. Salvini, presente all’incontro, cercherà di ottenere il pieno sostegno del partito per avanzare una proposta di modifica della legge elettorale regionale, che permetta a Zaia di candidarsi per un quarto mandato a Palazzo Balbi. La mossa mira a rafforzare la presenza leghista nel Veneto, regione chiave per il partito e simbolo della leadership di Zaia.

Le candidature regionali e il countdown alle urne

Il leader della Lega insiste sull’urgenza di definire le candidature entro luglio, con l’obiettivo di accelerare il percorso politico e rafforzare la propria posizione in vista delle regionali. Attualmente, l’unica candidatura certa è quella di Francesco Acquaroli nelle Marche, anche se i sondaggi indicano una sfida complessa contro il candidato del centrosinistra, Matteo Ricci. Per la Campania, il nome più caldo è quello di Edmondo Cirielli, mentre in Toscana si fa strada il sindaco di Pisa, Alessandro Tomasi, entrambi ancora in fase di definizione ufficiale.

Il nodo del terzo mandato e le posizioni contrapposte

Il tema del terzo mandato rappresenta un vero e proprio campo di battaglia tra Lega e Fratelli d’Italia. Salvini e la sua formazione spingono per una modifica della legge, ritenendo che sia giunto il momento di rivedere le regole per favorire la continuità amministrativa e rafforzare la presenza leghista nelle istituzioni regionali. Tuttavia, il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, ribadisce con fermezza la posizione contraria: “Non cambiamo approccio sul terzo mandato. La nostra posizione è di contrarietà, non è contro qualcuno, ma rimaniamo fermi”. La linea di Forza Italia, dunque, resta quella di mantenere le regole attuali, creando un possibile attrito con la Lega.

Le prospettive legislative e le strategie del partito

Le possibilità di modificare la legge in Parlamento sono limitate: un decreto d’urgenza appare improbabile, e l’iter di un nuovo disegno di legge risulta complesso e lungo. La strategia della Lega sembra orientata a inserire la questione del terzo mandato in provvedimenti già in discussione tra Camera e Senato, evitando così un percorso troppo lungo e incerto.

Altri temi all’ordine del giorno

Oltre alle elezioni regionali, il vertice leghista affronterà temi di grande attualità come la “pace fiscale”, le iniziative sul decreto Sicurezza in programma il 21 e 22 giugno, e l’organizzazione delle feste estive del partito. Non mancherà un focus sull’edizione 2025 di Pontida, appuntamento storico per il Carroccio, che rappresenta un momento di coesione e di rilancio del partito.

Un equilibrio delicato in un contesto di tensioni

In attesa del vertice a tre con Giorgia Meloni e Antonio Tajani, la Lega si trova a dover serrare le fila in un momento di grande fermento politico. La discussione sul terzo mandato rischia di diventare un nodo difficile da sciogliere, con possibili ripercussioni sulla coesione del governo e sulla stabilità dell’esecutivo. Salvini, ormai protagonista di una strategia più divisiva, cerca di mantenere il controllo, ma le tensioni interne e le opposizioni di Fratelli d’Italia pongono un interrogativo fondamentale: fino a che punto il partito di via Bellerio sarà disposto a spingersi per cambiare le regole e consolidare il proprio ruolo?

Il futuro del Veneto e il ruolo di Zaia

Il Veneto, regione simbolo della leadership di Zaia, rappresenta il banco di prova principale di questa strategia. La possibilità di un quarto mandato per il governatore leghista potrebbe segnare un nuovo capitolo nella storia politica regionale e nazionale, ma dipenderà anche dalla volontà di Fratelli d’Italia e dalla capacità della maggioranza di trovare un’intesa che tenga conto delle diverse sensibilità.