Gli sfottò sui banchi a rotelle travolgono Azzolina che mastica amaro. Polemiche furibonde (video)

I ragazzi bocciano la scuola formato Azzolina a suon di tweet e Tik tok. I video, virali nel giro di un quarto d’ora, postati da studenti che cavalcano i banchi a rotelle come fossero delle auto-scontro, si sprecano. Di contro, sul web imperversano le denunce multimediali di genitori e alunni a gambe incrociate per terra. Costretti a improvvisare e a trasformare all’occorrenza sedie in mini-tavoli d’appoggio per libri e zaini. Un trend inquietante che si ripete ormai da giorni. Dalle elementari ai licei.

Banchi a rotelle, l’ironia social demolisce la scuola formato Azzolina

La polemica corre sul web. E oggi costringe la Azzolina a una replica, flebile, alle recriminazioni e alle video-denunce postate a profusione da nord a sud del Belpaese. Dove tra banchi mandati sani e riutilizzabili non si capisce perché sacrificati e mandati al macello. Aule vuote, sprovviste di qualunque tipo di appoggio. E classi trasformate in piste da autoscontro, nella diversità delle situazioni, insomma, l’allarme è sempre uno. E uno solo: la scuola è nel caos più totale. Minimizzare o ironizzare serve a poco. Se non a sottolineare le lacune del governo. Del ministero. Della titolare del titolare di viale Trastevere

La flebile replica della ministra ai video di denuncia che inondano il web

La quale, tastiera alla mano e stomaco di ferro, prova a resistere e a minimizzare. Come ha risposto la ministra Azzolina all’ironia social che corre furente sul web? Semplice: giustificandosi con i soliti argomenti. Senza mai fornire dati concreti, date e numeri, risolutivi almeno in parte del disastro scuola. «Sui banchi a rotelle si è scatenata una ilarità che a me fa ridere – sentenzia dunque la ministra grillina – . Meme di autoscontri, divertentissimo! Poi però arriva un momento in cui bisogna spiegare con serietà quello che è successo. Questi banchi servono per mantenere il distanziamento»… E se i banchi con rotelle abbondano, in compenso le aule nel nuovo prototipo di istituto post-lockdown mancano. Gli insegnanti latitano: sia di ruolo e che di sostegno, assenti all’appello in tutto Stivale. Confermando una nota dolente che,  quella sì che continua a rimanere un punto fermo della riapertura delle scuole… con riserva. E con ritardo.

L’ultima stoccata di Salvini alla ministra grillina da Viareggio

Macché divertimento e che distanziamento. Su quei banchi giocattolo non ci si può scrivere. Disegnare. Di più: non si riesce a tenerli fermi e distanziati realmente l’uno dall’altro. E allora? E allora a mettere fissare un punto nell’agenda delle richieste e delle recriminazioni di ragazzi e genitori, interviene Matteo Salvini che, dal palco di Torre del Lago, (Viareggio), ancora poco fa ha ricordato: «È da marzo che diciamo ad Azzolina e Conte di stabilizzare i precari o di trovare le aule. Ma io dalla ministra ho portato a casa solo una sequela di insulti. E come stiamo messi oggi? Non ci sono banchi. Non ci sono insegnanti di sostegno… solo per questo Azzolina dovrebbe dimettersi domani». E come noto, in effetti, la mozione di sfiducia è stata depositata dalla Lega nei giorni scorsi. E anche in quel caso – come nella clamorosa vicenda  dei banchi a rotelle – in realtà ci sarebbe ben poco da ridere…