Disastro mafiosi scarcerati: ora il ministero della Giustizia tenta di correre ai ripari
Mafia, camorra, ‘ndrangheta, Sacra corona unita.
Ci sono boss e affiliati di tutti i più pericolosi gruppi criminali del Paese tra i 376 detenuti che, grazie all’emergenza sanitaria e alle precarie condizioni di salute, hanno ottenuto gli arresti domiciliari.
La lista, spiega il sito tgcom24, presentata alla commissione antimafia, rivela come i padrini delle mafie siano tornati nei loro feudi ed ora, grazie a tante complicità, potrebbero facilmente fuggire.
Anche perché sanno che il tempo a loro disposizione potrebbe essere poco: il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha infatti annunciato alla Camera che è allo studio un decreto che possa consentire di riportarli in carcere al più presto, visto che l’emergenza Covid-19 è quasi passata (o comunque gestibile).
Potrebbe farlo Franco Cataldo, uno dei carcerieri del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito santino, strangolato e sciolto nell’acido. “Quell’uomo è a casa? – ha tuonato il padre – ma lo stato c’è o non c’è?”.