Covid Italia, il bollettino del 20 aprile 2022: 99.848 nuovi casi e 205 morti

Tornano a sfiorare quota 100mila i nuovi positivi. Sono infatti 99.848 i contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 27.214. Le vittime sono invece 205, in aumento rispetto alle 127 registrate ieri.

Il tasso di positività è al 16,4% (ieri era al 15,6%). Sono 610.600 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore. Ieri erano stati 174.098.

Per quanto riguarda i posti letto in ospedale, sono 413 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 9 in meno rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 44. I ricoverati nei reparti ordinari sono 10.207, ovvero 7 in meno rispetto a ieri.

La regione con il maggior numero di nuovi casi eè la Lombardia con 14.065, seguita da Campania (12.275), Lazio (10.681), Veneto (9.754) e Puglia (8.887). Il numero totale dei casi dall’inizio della pandemia è di 15.858.442 contagiati. I dimessi/guariti delle ultime 24 ore sono 101.614 (ieri 35.763) per un totale di 14.489.444. Gli attualmente positivi scendono di 1.379 unità (ieri -8.564), 1.206.900 in tutto. Di questi 1.196.280 sono in isolamento domiciliare.

Novavax, buoni risultati da vaccino Covid-influenza

La combinazione in un’unica formula dei vaccini contro il Covid e l’influenza è “fattibile, induce reazione immunitaria ed è ben tollerata”. Lo ha annunciato Novavax presentando i risultati delle sperimentazioni iniziali di vaccino combinato. Uno studio di conferma sui dosaggi (cosiddetto di Fase 2) dovrebbe iniziare entro la fine del 2022.

Omicron: in Veneto sotto-variante diversa da XE e XJ

Sequenziato dal Laboratorio di genetica, citogenetica e diagnostica molecolare dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre (Venezia) un nuovo ricombinante della variante Omicron presente in Italia diverso da XE e XJ . Si tratta del primo identificato in Veneto e comprende porzioni delle sottovarianti di Omicron BA.1 e BA.2. ma con porzioni diverse del genoma. Lo ha reso noto l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, nell’ambito della sorveglianza coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità. – Il virus, prelevato da un paziente veneziano a marzo, è simile ai ricombinanti “XJ” identificati inizialmente nel nord Europa, ma è differente per alcune mutazioni caratteristiche, e si distingue dalla variante “XE”, responsabile di più di mille casi nel Regno Unito. “Non si conoscono – sottolinea lo Zooprofilattico – le caratteristiche fenotipiche del ricombinante identificato in Veneto perché ad oggi è stato caratterizzato solo geneticamente, e la continua sorveglianza genetica sarà strategica per capire l’eventuale diffusione del virus sul territorio regionale”.

Fiaso: ricoveri giù, prosegue discesa pazienti covid

Ricoveri ancora giù per la seconda settimana consecutiva. Prosegue il trend di discesa del numero dei pazienti ospedalizzati in aree Covid, che già la scorsa settimana si era ridotto dell’1%: nel periodo 12-19 aprile si registra una diminuzione più netta pari al 5,3%. E’ quanto emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso). “Con il segno meno  – spiega Fiaso – sia i ricoveri Covid nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive. Nelle rianimazioni, dopo una settimana di sostanziale stabilità, la quota di pazienti ricoverati è scesa del 6,9%. Più ridotto il calo nei reparti ordinari pari al 5,2%”. Da evidenziare “la situazione in terapia intensiva relativa ai pazienti fragili: il 100% dei ricoverati  ‘per Covid’, dunque con sintomi respiratori e polmonari – si rileva nel rapporto – è affetto da altre gravi patologie. Circa il 30% dei pazienti in rianimazione, pur con significative comorbidità, è no vax: continua a non godere della protezione vaccinale nonostante i ripetuti appelli alla somministrazione del vaccino soprattutto per i soggetti vulnerabili. Tra i vaccinati, invece, il 55% lo è da oltre 4 mesi”.

In Vaticano resta l’obbligo di Ffp2 e di super Green Pass

Intanto, “considerato il protrarsi della situazione di emergenza sanitaria”, un’ordinanza del Governatorato Vaticano protrae fino al 30 aprile l’obbligo della mascherina Ffp2 in tutti i luoghi chiusi, mantiene l’obbligo del ‘Green Pass base’ per i visitatori e protrae l’obbligo del ‘Green Pass rafforzato’ fino a nuove disposizioni per tutto il personale e i partecipanti a convegni e seminari. Un decreto del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin estende tali disposizioni a tutto il personale dei Dicasteri ed Uffici della Curia Romana e delle Istituzioni Collegate alla Santa Sede, oltre che ai collaboratori, addetti e utenti esterni.