Coronavirus, le nuove regole: distanza di 2 metri e stop a eventi sportivi
Mantenere almeno due metri di distanza, salutarsi da lontano, rimanere a casa in caso di febbre anche se non si ha alcun sospetto di aver contratto il virus.
Come riporta il Corriere, sono queste alcune delle raccomandazioni inviate dal Comitato tecnico scientifico, voluto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministero della Salute per cercare di contenere il contagio da coronavirus.
Quando ci si saluta, niente baci, abbracci o strette di mano. E ancora: non frequentare i luoghi affollati. Ma tra le regole di comportamento che gli scienziati suggeriscono “a tutti gli italiani” c’è anche quella di evitare che le persone anziane escano di casa: sono loro i soggetti più fragili e dunque più esposti ai rischi. “Per 15 giorni – è l’invito rivolto agli over 65 – state il più possibile a casa, riducete i contatti con altre persone, perché siete la fascia più debole che può avere le conseguenze più critiche dal contagio col nuovo coronavirus”, ha sottolineato l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera. “Per una volta telefonate e messaggi sono meglio di un abbraccio” per gli anziani, ha affermato Michele Conversano, presidente di HappyAgeing, l’Alleanza per l’Invecchiamento Attivo.
Tra le proposte del Comitato tecnico scientifico, che potrebbero integrare il Dpcm del 1° marzo e che sarebbero da adottare in tutto il Paese, c’è anche l’ipotesi di evitare per 30 giorni tutte le manifestazione (incluse quelle sportive) che comportino l’affollamento di persone. Gli eventi sportivi si dovrebbero comunque disputare, ma a porte chiuse.
Distanza di sicurezza, niente abbracci o contatti stretti personali, lavare le mani e curare l’igiene degli ambienti, ha ricordato a sua volta il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. In conferenza stampa dalla Protezione civile a Roma, il presidente ha ribadito che “occorre del tempo per capire l’impatto e l’efficacia delle misure adottate finora, e ci siamo dati 14 giorni per valutarle, ma adesso resta importante continuare a veicolare queste raccomandazioni. Un elemento importante, infatti, è sicuramente quello dei comportamenti e della consapevolezza di ciascuno di noi. Non dobbiamo percepire false sicurezze ma essere tutti molto attenti ad adottare le raccomandazioni che stiamo condividendo. Un elemento estremamente importante sul quale dobbiamo continuare a lavorare proprio per evitare una rapida diffusione dell’infezione”.
Mentre l’ultimo bollettino parla di 2.263 soggetti positivi, 160 persone guarite e 79 vittime, in Lombardia si sta valutando se allargare la zona rossa. “È un dato di fatto l’impennata di casi positivi al coronavirus” nel Bergamasco e per questo “abbiamo chiesto all’Istituto Superiore di Sanità di fare valutazioni e suggerire a noi e al governo le migliori strategie” per contenere il contagio e “garantire il meglio delle cure a tutti coloro che ne hanno bisogno”, ha dichiarato Gallera. “Stiamo valutando l’opportunità di estendere la zona rossa sulla base di alcuni criteriepidemiologici, geografici e di fattibilità della misura – ha spiegato Brusaferro -. Stiamo analizzando con la Lombardia con grande attenzione su nuovi casi per comuni della cintura bergamasca e stiamo vedendo con i dati d’incidenza e in base ai tassi di riproduzione del virus”.