“Come i postumi di una grande sbornia”. Vaccino Pfizer, gli effetti collaterali riferiti dai volontari

 

Roma, 12 nov – Gli effetti collaterali del vaccino Pfizer? «È come avere i postumi di una grande sbornia». Questo il responso di alcuni volontari che si sono sottoposti ai test del vaccino Covid prodotto dalla casa farmaceutica statunitense Pfizer in collaborazione con l’azienda tedesca BionTech. Grande nausea, conati di vomito, mal di testa, senso di estrema spossatezza quindi per parte dei partecipanti allo studio clinico. Uno studio che, ricordiamo, è in doppio cieco, vale a dire che i volontari non sanno se gli è stato inoculato un placebo o il vero vaccino. Le «cavie» che hanno riferito di tali effetti collaterali, pertanto, sono convinte di aver ricevuto la dose di vaccino Pfizer.

Parlano due cavie

Tra di essi ci sarebbe Glenn Deshields, 44enne di Austin, Texas, che ha raccontato di aver fatto un test degli anticorpi tramite il suo medico e di essere risultato positivo. Dopo aver descritto gli effetti paragonandoli ad un brutto dopo sbronza ha espresso anche la sua felicità per l’annuncio della casa farmaceutica riguardo l’efficacia del vaccino.

Mal di testa, febbre e dolori in tutto il corpo sono invece stati riferiti da un’altra volontaria 45enne residente in Missouri, che ha raccontato di aver ricevuto la sua prima vaccinazione a settembre e la seconda il mese scorso. La donna ha evidenziato di aver sofferto sintomi più leggeri dopo la prima iniezione, mentre alla seconda questi si sarebbero palesati in maniera decisamente più pesante.

La corsa al vaccino della Pfizer

Pfizer ha cercato di minimizzare dichiarando che BNT162, (il nome del vaccino covid in fase di sperimentazione), non ha causato effetti gravi nei 43mila partecipanti al trial. Nello studio precedente erano emersi o febbre e dolore nel punto dell’ingresso dell’ago, effetti collaterali comuni anche al vaccino annuale che normalmente si somministra contro l’influenza.

Le due aziende sono le prime nella corsa al vaccino su scala globale a diffondere i dati conclusivi della sperimentazione, (efficacia al 90% secondo i primi risultati della fase 3 della sperimentazione che comunque proseguirà ancora qualche mese). Il vaccino avrebbe, secondo Pfizer e BioNTech, tutte le carte in regola per ottenere l’autorizzazione urgente delle agenzie regolatorie. Si prevede che il via libera alla messa in commercio arrivi, almeno negli Stati Uniti, entro novembre. A stretto giro poi dovrebbe toccare all’Europa. Pfizer ha dichiarato di essere in grado di fornire 50 milioni di dosi entro la fine di quest’anno e circa 1,3 miliardi entro la fine del 2021.

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