Carlo Alberto, il ragazzo morto a 12 anni: è successo durante il funerale. Il gesto non è passato inosservato

La bara in rovere chiaro, coperta di margherite, rose e felci, è arrivata nel sagrato del Santo avvolta dalla luce di un giorno che sembra già quasi di primavera. Il feretro è stato preso a spala dagli atleti delle Fiamme Oro.

Dietro a Carlo Alberto, mamma Velentina, papà Dino Massimo e, più indietro, la sorella Clementina, accompagnata da un’amichetta. Dentro alla basilica del Santo, per il funerale del giovane atleta morto una settimana fa dopo che il suo cuore si era fermato durante una gara a Vittorio Veneto, c’erano centinaia di persone.

Ad attenderlo in chiesa il Prefetto di Padova Raffaele Grassi, il questore Antonio Sbordone, l’assessore allo sport Diego Bonavina, l’assessora alla scuola Cristina Piva. E poi ancora gli atleti della Polizia in divisa Granata, gli scout, i compagni di classe.

«Carlo Alberto era come una giovane pianta»

A celebrare la funzione don Stefano Lauretta, l’omelia è stata affidata invece a don Ulisse, cappellano della Polizia di Stato. «Carlo Alberto era come una giovane pianta che voleva crescere in fretta, era una stella luminosa, buon viaggio piccolo principe – ha detto il sacerdote – Carlo Alberto era un esploratore pronto a intraprendere il viaggio della sua vita, rimaniamo senza di lui, ma è con noi la sua anima».

Il ricordo nelle parole degli amichetti

Alla fine delle celebrazioni sono saliti sul pulpito gli amici: «Matilde ricorda le chiacchiere, Tommaso la rivalità negli scacchi, Clementina ricorda il cartoncino nero che le hai prestato per l’ora di Arte, un piccolo gesto generoso». E poi ancora «Alvise e Pietro si ricordano della passione per il cubo Rubik, la PlayStation».

«Caro Carlo Alberto – ha detto un altro amichetto – tu tenevi alta la testa, noi ci saremo, tu sarai nella lavagna, nel banco, ci sei tu». Infine, al termine della funzione, l’abbraccio alla famiglia sul sagrato della Basilica. Il ricordo di Carlo Alberto è affidato alle parole di Antoine de Saint- Exupery: «Aprirai a volte la finestra e i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo». Arrivederci piccolo principe.