Carabiniere ucciso a un posto di blocco: sparatoria dopo che un’auto non si è fermata all’alt
Una drammatica sparatoria si è consumata questa mattina lungo la strada che collega Francavilla Fontana a Grottaglie, provocando la morte del Brigadiere Capo dei Carabinieri Carlo Legrottaglie. L’incidente è avvenuto poco dopo le 7, durante un normale posto di blocco, quando un’automobile non si è fermata all’alt imposto dai militari, scatenando un inseguimento e, successivamente, uno scontro a fuoco.
Secondo le prime ricostruzioni, l’equipaggio dell’Arma stava effettuando controlli su un tratto sensibile della provinciale quando ha intimato l’alt a un veicolo in transito. Il conducente, invece di fermarsi, ha tirato dritto, dando il via a un inseguimento che si è concluso con un conflitto armato. Durante lo scontro, il carabiniere Legrottaglie è stato colpito da un colpo di arma da fuoco e, nonostante l’intervento immediato dei soccorsi, non ce l’ha fatta.
La zona dell’incidente è stata immediatamente isolata dalle forze dell’ordine, che stanno conducendo rilievi balistici e raccogliendo testimonianze per ricostruire la dinamica dell’accaduto. Sono attualmente in corso le ricerche dell’autore del gesto, o degli occupanti dell’auto in fuga, con l’ausilio delle telecamere di sorveglianza lungo il tragitto e di altri mezzi investigativi.
La notizia ha suscitato grande dolore e sgomento tra le forze dell’ordine e le istituzioni locali. Carlo Legrottaglie, che avrebbe dovuto andare in pensione tra soli dieci giorni, lascia un vuoto profondo nel cuore di tutti coloro che lo conoscevano e stimavano.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso il suo cordoglio con un comunicato ufficiale: “A nome mio personale e di ogni donna e uomo della Difesa, esprimo profondo dolore per la morte del Brigadiere Capo dei Carabinieri Carlo Legrottaglie, ucciso mentre svolgeva il proprio dovere. Ci ha lasciato tenendo fede al giuramento di proteggere i cittadini e l’Italia. In questo momento di grande dolore, ci stringiamo ai familiari, ai colleghi dell’Arma e al Comandante Generale Salvatore Luongo”.
Le indagini sono ancora in corso e le autorità continuano a lavorare per assicurare alla giustizia gli autori di questa tragica vicenda, che ha colpito profondamente l’intera comunità.