Bielorussia in guerra contro l’Ucraina: truppe entrate nella regione di Chernihiv

La Bielorussia è scesa in guerra contro l’Ucraina. Le truppe bielorusse sono entrate nella regione di Chernihiv, come confermato dai cittadini.

Bielorussia in guerra contro l’Ucraina: truppe entrate nella regione di Chernihiv

Le truppe della Bielorussia sono ufficialmente entrate in Ucraina, come confermato dal canale ufficiale del Parlamento ucraino.

Le autorità ucraine, in un tweet, hanno spiegato che i soldati bielorussi sono entrati nella regione di Chenihiv, territorio dove si stanno registrando forti scontri tra le forze russe e quelle ucraine. La città è stata scenario di bombardamenti e il ministero che si occupa delle situazioni di emergenza ha confermato che diversi edifici e grattacieli sono crollati a causa delle bombe. I cittadini sono barricati e le strade che consentono l’accesso alla città sono state minate.

Lukashenko: “L’esercito bielorusso non prende parte all’azione militare”

La notizia dell’entrata nel territorio delle truppe bielorusse è stata confermata dai cittadini al portavoce delle Forze di Difesa Territoriali del Nord. Un’azione che smentisce l’annuncio fatto qualche ora prima da Alexander Lukashenko, presidente bielorusso. “L’esercito bielorusso non prende parte all’azione militare e non lo ha mai fatto” ha riportato l’agenzia Tass. “Non abbiamo intenzione di prendere parte a questa operazione speciale in Ucraina in futuro” ha aggiunto il presidente, dichiarando di essere in grado di dimostrare la veridicità delle sue parole.

Ha spiegato anche di essere pronto a negoziare per arrivare alla pace.

Draghi sulla guerra: “Volontà di dispiegare armi nucleari”

Mario Draghi, presidente del Consiglio, durante il suo intervento in Senato, ha spiegato di essere preoccupato per quanto riguarda le notizie relative alla Bielorussia. “I cittadini domenica hanno votato a favore di alcune rilevanti modifiche della Costituzione ed eliminato lo status di Paese ‘denuclearizzato’” ha spiegato il presidente. Secondo Draghi questo potrebbe implicare “la volontà di dispiegare sul proprio suolo armi nucleari provenienti da altri Paesi“.