ANGELINA È MORTA A 3 ANNI, PREGAVA PER MANGIARE MA LA MAMMA LE AVVICINAVA IL CIBO SENZA DARGLIELO

Ci sono storie dell’orrore, storie che si fanno fatica a credere. Così come Elena Del Pozzo, brutalmente accoltellata a morte, rinchiusa in sacchi della spazzatura e nascosta sotto della cenere lavica in un campo incolto a una manciata di metri da casa, c’è un altro caso di cronaca nera che ha scosso il mondo intero.

Riguarda anch’esso una creatura indifesa, proprio come la nostra Elena… bambine che sentiamo come nostre figlie perché ci sono entrate nel cuore e non riusciamo a capacitarci di come sia possibile che, sempre più minori, vengano assassinati da chi, più di tutti, avrebbe dovuto proteggerli e amarli incondizionatamente.

Se in molti per i figli farebbero follie, in senso buono del termine, c’è chi arriva ad uccidere chi ha messo al mondo. In tanti si chiedono come sia possibile tutto questo, ma non è compito mio, essendo una semplice giornalista, fornire una risposta a questa complessa domanda. C’è un dato, però, non può passare inosservato: in 20 anni sono oltre 480 i bimbi uccisi in Italia per mano dei genitori.

Tra gli omicidi più cruenti, il delitto di Cogne, con la morte del piccolo Samuele Lorenzi; il delitto di Santa Croce Camerina e l’uccisione di Loris Stival da parte della madre Veronica Panarello, sino ai giorni nostri, alle ultime ore, quelle in cui non si fa altro che parlare dell’omicidio di Elena Del Pozzo, accoltellata e occultata dalla madre reo-confessa, Martina Patti.

Tanti anche i padri assassini, spesso per gelosia o faide familiari. Tra i casi più efferati, quello del ‘94: Tullio Brigida uccide a Civitavecchia i suoi 3 figli di 13, 8, 2 anni. Racconterà che voleva vendicarsi della moglie che lo aveva lasciato. Una vera e propria mattanza, con piccoli soffocati con nastro adesivo, ammazzati con le forbici, uccisi e e buttati in corsi d’acqua, per le motivazioni più disparate, dai debiti di gioco, alla depressione, sino alla vendetta. Ma questi sono alcuni esempi.

C’è un caso che è entrato ufficialmente in quelli più efferati di cronaca nera estera. Riguarda la piccola Angelina, una splendida bimba di soli 3 anni. I suoi genitori, il 25enne Miller Costello e la 23enne Brenda Emilie dovranno rispondere di accuse pesantissime Su di loro, infatti, grava l’accusa di omicidio e maltrattamenti ai danni della figlia.

Si, perché la piccola Angelina non c’è più, è morta. Il suo cuore non ha retto alle umiliazioni, alle percosse, alla spietata crudeltà e al sadismo delle due persone che, al di sopra di tutto, avrebbero dovuto tutelarla e proteggerla. I due, rinchiusi nel carcere dello Utah, per i quali i pm hanno chiesto la pena di morte, sottoponevano la bambina alle peggiori torture e si divertivano a filmare il tutto.

Ora quei video, però, sequestrati, fungono da materiale probatorio, avendoli incastrati. In alcuni frame si vede Angelina, denutrita, col suo corpicino scheletrico, che piange mentre mangia una fetta di cipolla e il sangue le cola dal nasino; dopo l’ennesima volta in cui è stata picchiata.

Si tratta di filmati dell’orrore, in cui la bambina, affamatissima e disidratata, in lacrime, chiede, implora del cibo e la madre, sbeffeggiandola, le avvicina prima una forchetta alla bocca, per poi tirarla via, impedendo così alla piccola di poter afferrare il boccone, dandole un forte calcio.

Un investigatore della polizia ha dichiarato: “È il peggior caso di abuso sui minori che abbia mai visto”, aggiungendo: “Hanno lasciato Angelina come una vittima dell’Olocausto uccidendola dopo una vita di torture”. Quell’esile corpicino senza vita ha parlato, raccontando anni di soprusi e torture, fino al decesso. Sul cadavere, infatti, sono stati riscontrati decine di ferite e contusioni, frutto di maltrattamenti spietati che la madre avrebbe cercato di nascondere tramite l’utilizzo di trucchi e prodotti cosmetici.

“Il corpo della bimba sembrava quello di una vittima dell’Olocausto”. In questa frase così cruda, forte, toccante, è racchiuso tutto l’orrore che la piccola ha dovuto sopportare nella sua breve esistenza, prima che i due “genitori” (faccio fatica a definirli tali, credetemi!) la uccidessero. E mentre i due continuano, imperterriti, a negare ogni accusa a loro carico, i pm hanno chiesto la pena di morte. Intanto nessuno potrà ridarci indietro Angelina, dandole tutto l’amore che non ha mai avuto.