ALEX ZANARDI, “OGGI È UN GIORNO TRISTE PER TUTTI”

Bolognese, classe 1966, ex Pilota di Formula 1, Karting, Cart, WTCC, F3, F3000. Oggi atleta Paralimpico e pilota GT3, Alex Zanardi è uno dei più grandi campioni d’Italia.

Una vita a tutto gas, spericolata, adrenalinica, energica, la sua, sin da quando aveva 14 anni. Era solo un adolescente quando suo padre gli regalò il suo primo Kart. Da qui nacque la passione per la velocità e per i motori; la stessa passione che lo ha collocato nell’olimpo dei grandi.

Campione CART nel 1997 e 1998, campione italiano superturismo nel 2005, dopo il terribile incidente nel quale gli sono state amputate le gambe, si è dedicato al paraciclismo, in cui ha conquistato 4 medaglie d’oro ai Giochi paralimpici di Londra 2012 e Rio 2016, e ben 8 titoli ai campionati mondiali su strada.

“Vado al massimo”, canta Vasco. Così è stata la vita di Alex sino al maledetto incidente avvenuto il 15 settembre 2001 che gli ha portato via le gambe. Sono trascorsi da allora, 21 anni.

Ventuno anni di rinascita, di riadattamento, a seguito della metabolizzazione di quanto gli è accaduto. Solo pochi giorni fa, esattamente il 15 settembre 2022, a 21 anni giusti dal dramma che ha segnato per sempre la sua carriera, ha dichiarato: “Oggi è un giorno triste per tutti”.

Lo è per lui, che in prima persona, sulla propria pelle, si è visto la morte in faccia; lo è per i suoi familiari, per i suoi tifosi, per i fan che continuano a mostrargli tutta la loro vicinanza. Ma cosa è accaduto il 15 settembre 2001? Alex aveva deciso di tornare alla Formula Cart ma non aveva messo in conto, come del resto nessuno lo avrebbe mai fatto, il ruolo del destino che, in pochi attimi, ha cambiato per sempre la vita del grande campione.

Durante una gara in Germania, precisamente sul tracciato di Lausitzring, un circuito lungo 2 miglia dove è facile raggiungere oltre i 370 km/h, a pochi giri dal termine, il 15 settembre 2001, un terribile incidente lo vide protagonista. Zanardi era rientrato ai box per un rifornimento, per poi tornare in pista. Aggressivo, caparbio, tenace, scattante,  con la solita irruenta guida che lo ha sempre caratterizzato, era nuovamente pronto per tentare di raggiungere per primo il traguardo ma degli schizzi di carburante, sporcando la sua visiera, gli impedirono di vedere bene.

Istintivamente, decise di pulirla ma quel gesto gli fece perdere il controllo della vettura che, dopo un testa a coda, impattò contro il veicolo del pilota italo-canadese Tagliani. Un impatto devastante, sotto gli occhi sconvolti, sgomenti, raggelati dei presenti. L’auto del pilota venne colpita perpendicolarmente, tagliando di netto la sua Honda all’altezza delle cosce.

Sin da subito, ai soccorritori la situazione di Alex apparve gravissima. Lo schianto provocò l’amputazione di entrambi gli arti inferiori, oltre a metterlo in pericolo di vita. Infatti, rischiò di morire dissanguato. L’unica cosa che poteva salvarlo fu tappargli le arterie femorali per tentare di fermare la grave emorragia che lo aveva colpito. Grazie a questo intervento, effettuato da Steve Olvey, capo dello staff medico della CART, Zanardi  è ancora tra noi.

Ma il destino, solo qualche anno fa, il 19 giugno 2020, si è accanito nuovamente su di lui. Durate una staffetta di beneficienza in handbike, infatti, è stato coinvolto in un grave incidente sulla Statale 146 a Pienza, in provincia di Toscana. Zanardi avrebbe perso il controllo del veicolo, scontrandosi contro un camion. E’ stato, allora, immediatamente trasportato al policlinico Le Scotte di Siena e sottoposto ad un intervento neurochirurgico e maxillo-facciale. In lotta tra la vita e la morte in un reparto di terapia intensiva, anche stavolta è riuscito a salvarsi.