Al largo della Libia naufragio di due barche “Ci sono 150 vittime”
Oltre 150 persone hanno perso la vita al largo delle coste della Libia, mentre altre 140 sono state soccorse e riportate indietro dalla guardia costiera libica. Il barcone, o forse due, questo ancora non è chiaro, partito all’alba da Al Khoms – 120 chilometri a Est di Tripoli – e diretto verso l’Italia ci sarebbero state dunque circa 300 persone. L’imbarcazione si sarebbe capovolta a poche miglia dalle coste libiche. I superstiti sono stati soccorsi da un peschereccio locale e poi trasbordati sulle motovedette della guardia costiera libica.
L’ennesima tragedia, denuncia il commissario delle Nazioni unite per i rifugiati, Filippo Grandi: «Ripristinare il salvataggio in mare, porre fine alla detenzione di rifugiati e migranti in Libia, aumentare i percorsi sicuri devono avvenire ora, prima che per molte altre persone disperate sia troppo tardi».
«Se le stime fossero confermate, si tratterebbe della peggior tragedia di quest’anno nel Mediterraneo centrale – ha scritto Charlie Yaxley, portavoce dell’Unhcr per il Mediterraneo – Un promemoria, se necessario, che deve esserci un cambiamento nell’approccio alla situazione mediterranea. È urgente la necessità di salvare vite in mare».
Si continua a partire dalla Libia, si continua a morire. Le condizioni meteo e il mare calmo favoriscono le partenze gestite dai trafficanti. La casualità del carico umano sull’imbarcazione e l’usura dei materiali delle carrette del mare decidono il destino di chi ce la fa e di chi no. A Lampedusa nelle ultime ore, così come avviene incessantemente da settimane, sono arrivati tre barchini carichi di migranti intercettati a poche miglia dall’isola dalla guardia costiera e dalla guardia di Finanza. Ne sono sbarcati cento in poche ore: 77 nel pomeriggio di mercoledì, tra cui una donna incinta e due bambini di meno di un anno, tutti provenienti dall’Africa sub sahariana. Altri 35 sono stati rintracciati nella notte di ieri su due natanti in vetroresina con a bordo 15 e 20 persone, di cui 13 bambini. Sono quasi tutti tunisini.
Eppure dal Viminale Matteo Salvini rilancia il calo drastico degli arrivi se paragonati con l’anno scorso: si è passati dai 18mila sbarchi del 2018 ai 3.418 del 2019, l’81% in meno rispetto allo stesso periodo del 2018. Il record del 2019 è di giugno, quando sono arrivati sulle nostre coste 1.218 migranti. A luglio sono già oltre 700.
E si riaccende lo scontro politico, dopo che i parlamentari Riccardo Magi, Nicola Fratoianni e Stefania Prestigiacomo, sono stati multati dalla Capitaneria di Porto di Siracusa per essere saliti a bordo della Sea Watch 3 il 27 gennaio scorso allo scopo di valutare le condizioni dei 47 migranti a bordo. «Multati per il reato di solidarietà. Di questo non posso che essere fiero. Ma la questione è un’altra. Siamo stati multati nell’esercizio delle nostre prerogative costituzionali. E cioè mentre stavamo effettuando una missione ispettiva» dice Fratoianni, Sinistra Italiana. «Per questo ci siamo rivolti al presidente della Camera Fico e alla Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio. Si tratta di garantire la tutela di una prerogativa molto importante».
I tre hanno firmato una lettera in cui chiedono l’insindacabilità delle loro azioni svolte nell’abito del mandato parlamentare.
il giornale.it