A Milano il mega convegno dei terrapiattisti: tra laocrazia e complotti c’è anche il turbofilosofo Fusaro

Sette ore e mezza di convegno. Un vero e proprio tour de force per dimostrare (o almeno provarci) che la terra è piatta. È quanto è in programma al The Hub Hotel di Milano per domenica 24 novembre.

L’agenda è fitta e gli argomenti trattati dagli ospiti, tra cui figura anche il filosofo Diego Fusaro, sono tanti. MilanoToday ha verificato e in effetti gli organizzatori confermano la presenza del leader di Vox, il nuovo turbopartito sovranistapopolare di destra ma con idee di sinistra. Il convegno inizierà di buona mattina alle 9. Quattro ore serrate di discussione, poi un break di 90 minuti fino alle 14.30 poi seguiranno altre tre ore e mezza di dibattito. Il prezzo per assistere a questa dissertazione scientifica di altissimo livello? 25 euro.

Per il momento l’evento non è stato pubblicizzato sui canali tradizionali e di particolari ne circolano ben pochi, del resto la conferenza stampa di presentazione si terrà nel pomeriggio di “sabato 23 novembre alle 15 in Piazza Duomo (se piove sarà nell’adiacente Galleria Vittorio Emanuele II)”, si legge nella locandina.

L’unico modo per capire qualcosa sull’evento è analizzare il volantino da cui comunque emerge una certa somiglianza con un precedente convegno tenuto da esperti terrapiattisti a Palermo.

I temi affrontati durante il convegno

Piccola premessa: non siamo mai stati un fulmine nelle materie scientifiche ma avendo fatto cinque anni di liceo qualcosa, di riffa o di raffa, come si dice a Milano, si è dovuto imparare. Ovviamente i professori — con non poche difficoltà — ci hanno inculcato solo concetti che si leggono sui libri di testo. E per decifrare una buona parte del contenuto degli argomenti che verranno trattati al convegno ci siamo dovuto affidare a scientificissimi portali di controkultura con la k, robe del tipo “nessunovelhadetto.blogspot”.

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Foto – La locandina ufficiale

Durante il convegno Agostino Favari, uno dei massimi esponenti del movimento terrapiattista, dimostrerà che il sole dista dalla terra solo 5mila chilometri (secondo la scienza sono 149.600.000). Pensate un po’: ci potremmo arrivare con una Punto. Un bel viaggetto, sia chiaro, simile a Milano – Capo Nord, ma sempre fattibile. Sicuramente è menzognero il fatto che, a una tale distanza, la terra sarebbe disintegrata dall’energia solare in nanosecondi. Quisquilie. Non solo: il nostro Favari dimostrerà che non esiste nessuna curvatura terrestre tra Civitavecchia e l’isola del Giglio. Tutto piatto, dislivello altimetrico escluso. Porterà sicuramente pesantissime prove empiriche a sostegno di questa rivoluzionaria tesi.

E a suo sostegno interverrà anche il grande l’esperto Danilo Ruggeri che porterà la testimonianza di un pilota ma anche il viaggio della sonda Augusta, lanciata dai terrapiattisti a settembre.

Albino Galuppini, altro esponente di peso del movimento terrapiattista, invece, parlerà di “Astronomia zetetica: il modello eliocentrico non corrisponde alla realtà”. Tradotto? Spiegherà come, secondo le sue teorie “zetetiche” (termine che nella filosofica scettica indica l’arte di ricercare continuamente la verità), il modello eliocentrico (teoria astronomica che postula che il Sole sia al centro del sistema solare e dell’universo, dichiarata ufficialmente superata dalla scienza) non corrisponda a verità. Poi svelerà come l’uomo non sia mai arrivato sulla Luna. Saranno sicuramente documenti super segreti al quale solo lui ha avuto accesso. 

Al convegno è atteso anche il turbofilosofo Diego Fusaro, volto notissimo in tv, famoso per l’eloquio forbito e incomprensibile, presenza  che analizzerà come è cambiato il pensiero cosmologico in 1.200 anni: da Tolomeo a Copernico. Ma il suo discorso verterà anche su un altro tema più filosofico e sulle forme di governo: “Laocrazia, questa sconosciuta”.

In effetti Laocrazia è davvero un termine sconosciuto. È solo grazie alla grande erudizione di Fusaro che noi comuni mortali possiamo comprenderne qualcosa. Forse. Per trovare una definizione (sulla Treccani non ce ne sono) bisogna ricorrere all’irreprensibile sito Laocracy.me. Sintetizzando i concetti si può dire che si tratti di una forma di governo di “non professionisti”, di gente comune. Ci viene in mente un noto movimento politico che faceva di una frase simile la propria bandiera. Poi il suo timone sta un po’ cambiando rotta ultimamente. Gente comune quindi, a rigor di logica, persone poco esperte. E la domanda, presa in prestito dall’universo dei fumetti, è questa: la gente comune è quello di cui abbiamo bisogno o quello che ci meritiamo?