Vescovo affronta il Papa: “i migranti sono irriconoscenti, stiamo esagerando” è caos assoluto.
Il monsignor Ignazio Zambito non si lascia intimorire dalla nota posiione del Papa ed esplicita il suo pensiero su immigrazione e Ius Soli.
Il vescovo si dichiara assolutamente contrario alla legge:
“È inopportuna anche per il momento in cui viene proposta. Ci sono cose molto più urgenti. La reputo una scelta sciagurata. Non possiamo regalare la cittadinanza che, invece, si guadagna, si merita, si ottiene con fatica, sposando totalmente e per davvero i principi, le regole e le leggi del Paese che ospita. Oggi mi pare che questo non avvenga”.
Il rischio, per giunta, è quello di un arrivo smisurato di donne gravide che vorranno partorire il proprio figlio in Italia.
Pertanto lo ribadisce: “la cittadinanza non è un regalo”.
Eppure, la posizione del vescovo non è semplice, dal momento che Nunzio Galantino e chi per lui ribadiscono ogni giorno che l’accoglienza sia un imperativo per i cristiani.
Ma il vescovo tiene a spiegare la differenza: “Una cosa è l’ atteggiamento dell’ uomo di fede il quale risponde sempre al principio dell’ amore verso tutti, anche chi ci odia ed è nostro nemico (…) Ma esiste un altro aspetto, quello politico. Il governante saggio ha il dovere di vigilare su chi viene, perché arriva, chi è.
Abbiamo esagerato con l’accoglienza e penso alla insensatezza di togliere i crocefissi dalle aule o alla cancellazione dei concerti di Natale per non urtare l’ altrui sensibilità religiosa. Ritengo che occorre non chiedere, ma pretendere reciprocità. I musulmani vogliono, con ragione, professare la loro fede. Bene, ma questo diritto sia assicurato ai cristiani nelle loro terre”.
Poi il monito al governo: pensate prima agli italiani e non agli arroganti e ingrati immigrati.
Le parole sono destinate a fare clamore.
Sono perfettamente d’accordo col cardinale , anch’io sono stato emigrante con la mia famiglia avevo 15 anni sono andato in Canada , ma con atto di richiamo regolare da uno stretto parente che doveva garantirci la sopravvivenza per un’anno. dovevo rispettare le leggi e usanze canadesi e presi la cittadinanza solo dopo minimo 5 anni di buona condotta e sapendo le lingue dato che si parlano due lingue e non come questi nostri AMATI migranti che arrivano con prepotenza e pieni di pretese e spadroneggiando per tutto il paese come se a loro tutto le sia dovuto IO NE SONO AMAREGGIATO