Verona, una via per Almirante e non per Gaber: è polemica
Si possono dedicare vie a Stalin, Marx e persino all’Unione Sovietica, ma non a Giorgio Almirante. È il pensiero di gran parte della sinistra, compreso il Movimento 5 Stelle, che si è ribellato pubblicamente all’ok dato dalla commissione Toponomastica del Comune di Verona all’intitolazione di una strada allo storico segretario del Movimento Sociale Italiano.
Il via libera “tecnico” è arrivato mercoledì 20 novembre, otto mesi dopo l’approvazione in Consiglio comunale di una mozione che aveva ottenuto 21 voti favorevoli e 5 contrari. Un “sì” quasi all’unaminità che non è bastato, però, a placare le proteste dei cosiddetti antifascisti. Ancora più critici per il fatto che la commissione Toponomastica, insieme al via libera alla strada per Almirante, ha bocciato una proposta analoga per il cantautore milanese Giorgio Gaber a causa della “mancanza di collegamento con il territorio”.
Pd e 5 Stelle sulle barricate
Durissima la reazione delle opposizioni, a cominciare dal Pd. “Il Comune di Verona ne combina un’altra delle sue e prosegue nel tentativo di trasformare la città Medaglia d’Oro della Resistenza, nel laboratorio politico e culturale della peggior destra”, ha dichiarato la deputata e vice capogruppo vicaria dem Alessia Rotta. Per la parlamentare del Pd, la giunta guidata dal sindaco di Verona, Federico Sboarina, “ha un disegno molto preciso: fare di Verona la città dell’ultradestra italiana”. Poi, dopo avere protestato contro la mancata intitolazione di una via a Gaber (“usate patetiche scuse come le eccezioni di territorialità, puntualmente smentite dalla lettura dei regolamenti comunali”), Rotta ha messo nel mirino Almirante, rei di non avere “rinnegato il fascismo ed è stato redattore della rivista la difesa della razza, firmatario del Manifesto della razza e ha poi aderito alla repubblica di Salò”.
D’accordo anche la presidente della commissione Giustizia della Camera, e deputata M5S, Francesca Businarolo: “Il sindaco Sboarina fa di tutto per non governare la città: in questa strategia della distrazione rientra anche la scandalosa scelta di intitolare una via della città a Giorgio Almirante, l’uomo che più di ogni altro ha rappresentato il fascismo nella Repubblica democratica”. Secondo l’onorevole grillina, si tratterebbe infatti di una “ferita” che “Verona non merita”, come non meriterebbe di “subire le scelte di un sindaco che deve ‘pagare’ il sostegno dei gruppi estremisti di destra alla sua giunta”. Concetto sottoscritto anche dalla deputata Rotta, per cui la proposta di dedicare una via a Gaber sarebbe stata bocciata in quanto presentata dal gruppo del Pd in Consiglio comunale.
Fratelli d’Italia: “Altra occasione persa dalla sinistra”
Polemiche a cui il vice presidente del Consiglio regionale veneto ed esponente di Fratelli d’Italia, Massimo Giorgetti, risponde così: “Le proteste della sinistra sull’intitolazione di una strada di Verona a Giorgio Almirante e quindi riconoscere finalmente i suoi meriti, sono l’ennesima occasione persa per dimostrare di avere acquisito onestà intellettuale per la storia politica dell’Italia del dopoguerra”.
L’antifascismo militante dei pentastellati
Ma i 5 Stelle non mollano. E il giorno dopo, giovedì 21 novembre, la deputata Businarolo è tornata sui “fatti” di Verona in occasione della cerimonia con cui il Comune di Roma ha cancellato dalla toponomastica le vie intitolate a due firmatari del Manifesto della razza. “Un’iniziativa importante – ha detto la parlamentare – con cui la sindaca Raggi dà un buon esempio con un atto di verità e giustizia, come ha sottolineato anche il presidente della Camera Roberto Fico”. Aggiungendo che “purtroppo, altro vento spira a Verona dove ieri (mercoledì, ndr) la commissione toponomastica ha approvato l’intitolazione di una via ad Almirante, collaboratore della rivista “La difesa della razza”, di cui fu segretario di redazione dal 1938 al 1943, cioè per tutti i cinque anni in cui essa uscì”.