Ucraina, Lavrov: “Grano bloccato inferiore all’1% della produzione globale”. Nuova offensiva nel Donbass

Ucraina: Lavrov ad Ankara ha asserito che il grano bloccato nei porti ucraini è inferiore all’1% della produzione globale. Intanto, nel Donbass, i russi stanno mettendo in atto una nuova offensiva.

Ucraina, Lavrov ad Ankara: “Grano bloccato inferiore all’1% della produzione globale”
In occasione di una conferenza stampa organizzata ad Ankara insieme al suo omologo turco Mevlut Cavusoglu, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato che, nonostante l’Occidente parli di “catastrofe universale” rispetto alla crisi alimentare scaturita dal blocco dei porti ucraini, in realtà “la quota di grano ucraino in questione è inferiore all’1% della produzione globale di grano e di altri cereali”.

Il ministro russo, tuttavia, ha ribadito che la Russia è “pronta ad ulteriori incontri a Istanbul” volti a discutere un piano per consentire il ripristino delle esportazioni di grano ucraino.

Giornalista ucraino a Lavrov: “Cos’altro sta rubando la Russia all’Ucraina?”
Nel corso del punto stampa ad Ankara, un giornalista ucraino si è rivolto al ministro degli Esteri russo ponendogli una domanda estremamente provocatoria. Il reporter, infatti, ha chiesto a Lavrov: “A parte il grano, cosa altro sta rubando la Russia all’Ucraina”.

Alla domanda del giornalista, il ministro Lavrov ha risposto in modo secco e diretto, asserendo: “Riguardo al grano, non c’è alcun ostacolo o problema causato dalla Federazione russa.

Zelensky deve semplicemente dare istruzioni affinché i porti ucraini diventino sicuri – e ha sottolineato –. La palla è nel campo ucraino”.

Onu su conflitto russo-ucraino, Guterres: “Impatto grave”
In merito alla crisi alimentare globale, si è espresso anche il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.

Nel presentare il secondo rapporto sulle ripercussioni del conflitto russo-ucraino, il segretario generale dell’Onu ha affermato: “L’impatto della guerra sulla sicurezza alimentare, l’energia e la finanza è sistemico, grave e sta accelerando“.

Mosca, Peskov: “Parole di Medvedev sull’Occidente abbastanza comprensibili”
Dalla Russia, poi, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha commentato le parole pronunciato dall’ex presidente russo Dmitry Medvedev rispetto all’Occidente. A questo proposito, Peskov ha definito le dichiarazioni di Medvedev come “abbastanza comprensibili”.

In particolare, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Tass, Peskov ha affermato: “L’Occidente sta commettendo azioni molto ostili nei confronti della Russia – e ha aggiunto –. Da parte di Medvedev, c’è stata una reazione emotivacosì acuta è abbastanza comprensibile e si può spiegare con le ‘manifestazioni ostili che il nostro Paese sta affrontando”.

Rispetto alla relazione che sussiste tra le parole di Medvedev e la linea in politica estera di Mosca, infine, Peskov ha precisato: “La posizione della Russia in politica estera viene espressa dal presidente della Federazione russa Vladimir Putin”.

Kuleba sulla pace in Ucraina: “Mosca insiste con la guerra, non con la diplomazia”
Intanto, da Kiev, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba si è espresso rispetto all’andamento della guerra in Ucraina e alla ripresa dei negoziati con la Russia.

In un recente messaggio postato su Twitter, il ministro Kuleba ha scritto: “La Russia afferma che la richiesta del Presidente Zelensky di ritirarsi dietro la linea del 24 febbraio ‘non è seria’. Questo dimostra che Mosca rimane concentrata sulla guerra, non sulla diplomazia, e invia un chiaro messaggio al mondo: il percorso della Russia verso il tavolo dei negoziati passa attraverso le sconfitte sul campo di battaglia“.

 

Guerra in Ucraina, nuova offensiva nel Donbass: Sloviansk bombardata dai russi

Per quanto riguarda la guerra, poi, lo Stato maggiore ucraino citato da Ukrainska Pravda ha segnalato che le forze armate russe stanno organizzando una nuova offensiva da indirizzare verso la città di Sloviansk, nel Donetsk. In particolare, i militari inviati dal Cremlino stanno bombardando le infrastrutture civili e militari situate nell’area.

Severodonetsk, invece, risulta essere “in gran parte” sotto il controllo degli invasori mentre a Lysychansk sono in atto “enormi distruzioni”. Le notizie relative alle due città situate nella regione di Lugansk sono state riferite dal governatore ucraino Sergey Gaidai che ha anche raccontato di cruenti combattimenti che si stanno verificando per strada.