Ucraina, il Governo di Mosca chiude a Instagram: ecco quando accadrà
Era questione di tempo prima che succedesse e ora c’è la conferma. Il Governo di Mosca ha chiuso definitivamente al social network di Meta Instagram. A darne notizia è stata la Tass che ha citato il regolatore russo dei media Roskomnadzor.
Si tratterebbe dunque dell’ennesimo colpo alla libertà di espressione. Ricordiamo che nei giorni scorsi la Russia aveva emanato una legge che prevedeva pene detentive per i giornalisti che pubblicavano notizie considerate false dalle autorità locali.
☝️We demand that 🇺🇸 authorities stop the extremist activities of @Meta, take measures to bring the perpetrators to justice. Users of #Facebook & #Instagram did not give the owners of these platforms the right to determine the criteria of truth and pit nations against each other. https://t.co/1RkrjRmEtA pic.twitter.com/sTacSm4nDt
— Russian Embassy in USA 🇷🇺 (@RusEmbUSA) March 11, 2022
Ucraina, la Russia chiude a Instagram: cosa succede ora
Stando a quanto ha fatto sapere Roskomnadzor c’è la data per la chiusura totale del social network di Zuckerberg. Entro la mezzanotte di lunedì 14 marzo tutti gli utenti avranno il tempo di copiare o spostare il proprio materiale audiovisivo e salvare i contatti.
Non si è fatta attendere la reazione dell’ambasciata russa negli USA che su Twitter ha dichiarato: “La politica aggressiva e criminale di Meta, che porta all’incitamento, all’odio e all’ostilità nei confronti dei russi è oltraggiosa.
Le azioni della società sono l’ennesima prova della guerra senza regole dichiarata dal mondo dell’informazione contro il nostro Paese”.
Il comunicato di Meta: sarà possibile utilizzare espressioni di morte contro il Governo russo
Meta a sua volta, ha trasmesso una nota nella quale ha fatto sapere: “Alla luce dell’invasione dell’Ucraina abbiamo deciso di permettere alle persone colpite dalla guerra di esprimere i propri sentimenti nei confronti delle forze armate, espressioni come ‘morte agli invasori russì che normalmente violerebbero le nostre regole”.