Tumore Fedez, parla il chirurgo: “L’intervento è stato complesso, ma vivrà bene”

Il chirurgo che ha operato Fedez per il tumore endocrino del pancreas, il dottor Massimo Falconi, ha parlato della vita del suo paziente. Come sarà la quotidianità del rapper? Fortunatamente, l’esame istologico ha dato esito negativo e non dovrà fare chemioterpia.

Tumore Fedez: parla il chirurgo che l’ha operato

Dopo il tumore, la vita di Fedez è cambiata. Lui stesso ha ammesso di aver rivisto le sue priorità, ma cosa è cambiato a livello medico? Si dovrà sottoporre a controlli periodici? A rispondere a queste domande è stato il chirurgo che l’ha operato, il dottor Massimo Falconi. Intervistato dal Corriere della Sera, pur non entrando nei dettagli privati del suo paziente, ha dichiarato:

“Non tutto il pancreas è stato asportato, ma solo la parte relativa alla testa. Pur avendo eliminato diversi organi e viscere, viene ricostruita la continuità fra i vari tubi dell’apparato digerente. E certo che si può vivere bene come Federico dimostra da splendido testimonial. È uno degli interventi più complessi, per questo servono centri e chirurghi di grande esperienza”.

Fedez: l’esame istologico è andato bene

Lo stesso Fedez, nel corso della conferenza stampa del Festival LoveMi, che lo vede tornare in scena con J-Ax, ha così parlato del tumore:

“Mi ritengo fortunato, perché è arrivato l’esame istologico e non ha preso i linfonodi, per cui non ho dovuto fare la chemio. Al 90% va tutto bene, devo solo recuperare, perché mi sono stati rimossi duodeno, cistifellea, pancreas e un pezzo di intestino. È un tumore molto raro, che colpisce forse una persona su un milione. È il tumore di Steve Jobs, per intenderci”.

Il chirurgo, in merito a queste dichiarazioni, ha ammesso:

“Mi permetto di non entrare nelle vicende personali di Federico, ma di cogliere lo spunto per chiarire gli aspetti medici legati alla interpretazione di un esame istologico di un pezzo operatorio in cui sia presente un tumore. Tutte le malattie neoplastiche a potenziale aggressivo possono ‘rilasciare’ cellule neoplastiche lungo due vie: quella linfatica e quella ematica migrando nei linfonodi e/o a distanza. L’assenza di coinvolgimento linfonodale rappresenta quindi una malattia meno aggressiva o colta più precocemente”.

Fedez sta bene: il tumore sarà solo un brutto ricordo?

Fedez sta bene e lo dimostra lui stesso sui social, ma una domanda sorge spontanea: il tumore sarà solo ricordo? Il chirurgo non è entrato nei dettagli della malattia del suo paziente, ma ha sottolineato che l’aspettativa di vita “dipende da numerosi fattori“.

In ogni modo, ha dichiarato:

” In generale i tumori neuroendocrini possono avere una ottima prognosi che non raramente corrisponde alla guarigione”.