Trapani, cane denutrito prova a gettarsi dal balcone. Il caso indigna il web
È un’immagine straziante. Una di quelle immagini che non vorremmo mai vedere e che non si addicono a un paese civile.
Ritrae un pitbull, o meglio ciò che ne rimane dopo mesi di abbandono e denutrizione, proteso da un balcone nel tentativo di scappare alla sua prigionia. Un salto nel vuoto che, forse, avrebbe significato la salvezza ma che, il cagnolino, non ha avuto il coraggio di compiere.
L’ennesima triste storia di maltrattamenti che arriva dal Sud. Siamo a Trapani, in via delle Rose 16, alle pendici di una palazzina disabitata dove da tempo era stata notata la presenza del povero animale. Una presenza che si era manifestata con guaiti che di giorno in giorno sono diventati sempre più disperati. I residenti li avevano uditi e avevano segnalato la cosa alle autorità competenti. Non era servito a nulla. Finché, oggi, quel gesto estremo immortalato in una fotografia non ha scosso le coscienze. Sul posto sono arrivati i volontari di Nucleo operativo italiano tutela animali, che da anni si occupano di strappare i molossoidi al circuito dei combattimenti clandestini. “Ci siamo subito resi conto che la situazione era gravissima – denuncia Enrico Rizzi, presidente dell’associazione – e che l’animale era in fin di vita. Così abbiamo chiamato la polizia locale”.
Potrebbe sembrare l’inizio di una svolta positiva. Purtroppo però l’epilogo lascia rabbia e amaro in bocca. “Quando i vigli sono arrivati – ripercorre Rizzi – ho premuto perché entrassero a liberare l’animale, ma loro hanno preferito rientrare in stazione per rintracciare il proprietario”. Nel frattempo succede qualcosa che ha dell’incredibile. “Un signore che abita nel palazzo di fronte ci ha avvisati che qualcuno aveva sfondato la porta sul retro, mi sono subito precipitato a vedere chi fosse”, ricorda Rizzi. Il volontario non esita ad entrare nell’immobile assieme ad alcuni giornalisti. “Ad un certo punto ci siamo trovati davanti un uomo che ci ha detto di essere il proprietario, si è fatto avanti con fare minaccioso e mi ha spintonato”.
Rizzi esce dalla palazzina per evitare guai e stavolta si rivolge ai poliziotti. Quando le forze dell’ordine raggiungono via delle Rose e entrano nell’appartamento degli orrori, quello dove era imprigionato il pitbull, non c’è traccia del cane. A terra però sono rimasti i segni inequivocabili della sua lunga prigionia: feci e urina vecchie di mesi. Dove è finita la bestiola? Il proprietario dell’appartamento, spiega Rizzi, “sostiene che lì dentro non c’era nessun cane, nonostante ci siano foto e testimonianze che dimostrano il contrario”. “Ho provato a chiedere che venisse acquisito il girato delle telecamere di zona ma mi è stato risposto che non funzionano”. Inutili le ricerche nelle campagne circostanti. La bestiolina è scomparsa e chissà se è ancora in vita. Forse, ipotizza il volontario, “è stata trafugata proprio da chi avrebbe dovuto averne cura”. “Se solo si fosse lanciata – prosegue Rizzi – forse adesso sarebbe ancora viva”. Ma non è finita qui. Perché ora Rizzi rischia persino una denuncia per violazione di domicilio. “L’Italia – dice con amarezza il volontario – è un Paese strano, che garantisce impunità ai criminali e mette in croce gli innocenti”.