“Torna il servizio militare” La minaccia russa fa paura
LโEuropa sta attraversando una fase diย grande trasformazione. Dopo anni in cui lโattenzione si era spostata su economia (vedi inflazione e rincari) e transizione ecologica, ora il tema dellaย sicurezzaย collettiva torna prepotentemente al centro del dibattito pubblico.
A determinare questa svolta non รจ soltantoย lโaumento delle tensioniย ai confini orientali dellโUnione, ma anche una riflessione piรน ampia su quale debba essere il ruolo dellโEuropa nel mondo di oggi. Negli ultimi mesi,ย segnali importantiย sono arrivati da piรน capitali europee: piani, proposte e decisioni politiche stanno ridefinendo lโapproccio alla difesa e alla sicurezza comune.
Non si tratta solo di una questione militare, ma di una trasformazione culturale e strategica che coinvolge anche lโopinione pubblica, le risorse economiche e i rapporti tra Stati. Qualcosa si sta muovendo. Nellโattuale scacchiere geopolitico europeo non mancano le tensioni. Al centro del dibattito spicca ancora una minaccia che spaventa iย Paesi europei: quella rappresentata dalla Russia.
Un recente annuncio, in particolare, sta suscitando grande scalpore. Si parlerebbe addirittura di ritorno al servizio militare. Sino ad ora se ne era parlato molto vagamente, piรน come spauracchio che nella prospettiva di una realtร concreta.
Eppure qualcosa sembra essersi mosso nelleย ultime settimane. Quella che sembrava una proposta inverosimile avanzata soprattutto da quelle correnti politiche reazionarie nellโottica di rieducare le nuove generazioni, viene prospettata ora come una necessitร impellente. โTorna il servizio militareโฆโ
Le crescenti tensioni a pochi passi dallโEuropa stanno spingendo diverse nazioni ad adottare delle possibili contromisure. Tra queste spicca la Germania, che ha deciso di cambiare passo sulla difesa e si prepara a unย riarmoย senza precedenti nella sua storia recente.
Secondo indiscrezioni riportate dal Financial Times, Berlino intende portare la propria spesa militare a 162 miliardi di euro entro il 2029, quasi il doppio rispetto ai circa 95 miliardi attuali. Unย aumentoย che porterebbe lโinvestimento per la sicurezza nazionale al 3,5% del Pil, ben oltre lโattuale 2,4%, e sopra la soglia del 2% raccomandata dalla NATO.
Ma ilย contesto internazionaleย รจ cambiato. Le tensioniย in Ucraina hanno risvegliato antichi timori sul fronte orientale dellโEuropa, e la Germania โ locomotiva economica dellโUnione โ ora vuole farsi trovare pronta. Il ministro delle Finanze, Lars Klingbeil, ha motivato lโaumento delle spese con il โriarmo continuo e crescente della Russiaโ, sottolineando come Berlino non possa piรน rimandare un rafforzamento strutturale delle proprie forze armate.
Il piano prevede investimenti su piรน fronti:ย modernizzazione della Bundeswehr, potenziamento della difesa aerea, nuove forniture belliche, e una maggiore integrazione nei sistemi NATO. Il riarmo tedesco ha inevitabilmente un forte peso simbolico e geopolitico. A oltre trentโanni dalla riunificazione, la Germania si assume un ruolo piรน centrale nella sicurezza europea, un messaggio chiaro anche in vista delle elezioni americane del 2024, da cui potrebbe emergere un partner NATO meno impegnato.
Non mancano perรฒ leย critiche interne. Alcune forze politiche e settori dellโopinione pubblica temono una deriva militarista e chiedono trasparenza sugli investimenti. Ma per ora la linea รจ tracciata: Berlino alza il tiro, e con essa si ridisegna lโequilibrio strategico del Vecchio Continente.