Sudafrica, arcivescovo aggredito dai migranti accolti in chiesa
In Sudafrica, un arcivescovo è stato aggredito da dei migranti ospitati in una chiesa, dopo avere provato a sloggiarli.
Gran parte degli stranieri ospitati nel luogo di culto, spiega sempre l’emittente britannica, è costituita da soggetti sgomberati nei giorni precedenti dagli uffici Onu di Città del Capo. In particolare, gli aspiranti profughi, due settimane fa, erano stati allontananti con la forza dalla polizia dopo avere organizzato un sit-in di protesta davanti alla rappresentanza dell’Unhcr (l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati) nella città sudafricana. Gli stranieri protestavano allora contro il governo di Pretoria, colpevole di non volere riconoscere loro asilo politico, e chiedevano quindi di essere trasferiti in altre nazioni, per ripresentare lì istanza di protezione internazionale.
Relativamente all’aggressione subita dall’arcivescovo per mano dei migranti, un video diffuso dall’emittente locale eNCA mostra il vero e proprio putiferio scatenatosi ultimamente nel tempio metodista. Secondo testimoni interpellati dallo stesso network e citati dalla Bbc, inoltre, sarebbero stati assaliti dai rifugiati presenti nella chiesa, oltre a Makgoba, anche Chris Nissen, commissario per i Diritti umani del Sudafrica, e un sacerdote congolese.
L’arcivescovo sarebbe stato colpito alla testa da una risma di fogli lanciata dalla folla inferocita, procurandosi una ferita alla fronte. Egli ha in seguito affidato ai media locali le sue riflessioni sull’accaduto, riportate anche dalla Bbc: “Nessuno pensava che una violenza del genere potesse mai manifestarsi in un luogo sacro. Dobbiamo fronteggiare una situazione drammatica sul piano umano, uno scenario disperato”.
In seguito ai tafferugli verificatisi nella chiesa di Città del Capo, numerose ong sudafricane, come la Refugee Alliance for Justice, hanno esortato il ministero dell’Interno di Pretoria a intervenire per risolvere la questione-migranti ed evitare così nuove esplosioni di violenza.