Si laurea a 77 anni: «Studiare mi fa sentire vivo»

A causa delle restrizioni imposte dall’emergenza coronavirus, nei giorni scorsi ha discusso la sua tesi a distanza, collegato via internet da casa. Questa, però, non è l’unica singolarità della laurea magistrale in Scienze e tecnologie agrarie, conseguita all’università di Udine dal trevigiano Giorgio Vendrame. Perché si tratta del secondo alloro accademico per lui. E soprattutto perché il neo dottore ha 77 anni.

LA PRIMA VOLTA
Il suo primo titolo, il signor Vendrame, l’aveva ottenuto nel 1968, in Economia, a Padova. Dopo gli esordi da assistente universitario proprio nell’ateneo, ha iniziato la sua carriera lavorativa in Confindustria prima a Roma e, poi, all’associazione industriali di Treviso, dove è stato a lungo stimato responsabile dell’area economica. Senza tuttavia mai abbandonare l’impegno nella ricerca: negli anni, ha dato alle stampe un paio di saggi e svariati articoli su riviste specializzate, non solo relativi al suo ambito professionale, ma anche in altri campi, come la teologia morale. Dopo il pensionamento, disponendo ovviamente di più tempo libero, ha intensificato ancor più questa sua attività, fino alla decisione di tornare nuovamente all’università. «Anche i commissari dell’esame di laurea mi hanno chiesto il motivo per cui ho ripreso in mano i libri racconta con un sorriso -. La ragione, ho risposto, è la profonda convinzione che lo studio ti fa progredire, migliorare e, anzi, mette in crisi tutti gli equilibri che ritieni di avere raggiunto. Questo, secondo me, è positivo. Niente di eroico’, intendiamoci, però aiuta a diventare più curioso, più creativo, insomma accresce la voglia di vivere. Devo ringraziare mia moglie e i miei figli che mi hanno permesso di studiare e frequentare le lezioni universitarie». 
LE LEZIONI
Ha, infatti, seguito tutti i laboratori e diversi corsi: «All’inizio anch’io ero dubbioso e pensavo: chissà cosa diranno gli altri studenti e i professori. Invece, sono sempre stato ben accolto da tutti e ho fatto anche diverse amicizie. Nella tensione di un esame, del resto, si cerca di sostenersi a vicenda, senza guardare se uno ha i capelli bianchi o meno». Inizialmente Vendrame si era iscritto a Medicina. Nonostante l’interesse personale e il buon profitto (nove voti positivi sul libretto), gli obblighi di frequenza che un simile percorso impone stavano diventando difficili da conciliare nelle sua particolare condizione di fuori sede. E così, anche su suggerimento dei docenti, ha optato per il trasferimento ad Agraria. Scelta comunque tutt’altro che di comodo, visti i 42 esami previsti dal nuovo piano di studi. 
LE PREFERENZE
«Con questo corso di laurea ho potuto approfondire tanti argomenti che mi hanno entusiasmato, come ad esempio la genetica, una materia che non avevo mai studiato ed è diventata una delle mie preferite: anche oggi continuo a tenermi aggiornato». O come la microbiologia agraria, a cui ha dedicato la sua tesi sull’azione dei batteri alle diverse temperature. Per il sopraggiungere della pandemia, l’ha dovuta discutere via Skype: «Ero un po’ emozionato dall’essere solo davanti a un dispositivo che mi metteva quasi soggezione, in una situazione ben diversa rispetto alla mia prima laurea riconosce -. Dovevo riuscire ad esprimermi in modo efficace con la commissione d’esame che mi ascoltava». Missione compiuta. E adesso, si punta al tris? «Nella vita bisogna sempre porsi delle mete, ma ora è giusto dedicare più tempo alla famiglia. Però, le confesso, che, quando ho sentito che a Treviso arriverà la facoltà di medicina, una tentazione mi è venuta. Tanto più che alcuni esami li ho già dati…».