“Sardine”, arrivano i “pinguini” per mangiarle: è già boom di adesioni
Ormai la politica italiana assomiglia a uno zoo. Dopo le sardine della sinistra (leggi qui l’intervista al leader Mattia Santori) e i “gattini per Salvini”, la campagna social appena lanciata dal segretario leghista, ecco spuntare “I Pinguini”.
È questo il nome del gruppo fondato su Facebook da una ventina di persone, tra cui una componente dell’esecutivo della Lega in Puglia, per dare una risposta agli attivisti scesi in piazza a Bologna e Modena per contrastare la candidatura di Lucia Borgonzoni a governatrice dell’Emilia-Romagna. Ma chi sono i pinguini? Sul social network di Zuckerberg si definiscono “persone che hanno idea di un’Italia sovranista, partecipe della Comunità Europea ma non succube e, tantomeno, dipendente nelle scelte politiche interne. Esattamente il contrario di come opera l’attuale governo”. Mettendo subito le cose in chiaro su cosa vogliano e soprattutto non vogliano.
Ma perché questo nome, “Pinguini”? Dicono di non voler “lasciare le piazze in balia delle sardine. Non per niente – puntualizzano – la sardina è il pesce preferito dai pinguini”. Pur ritenendo perfettamente “lecito” che le sardine manifestino “per attirare le attenzioni dei media”, è giusto – spiegano – “I Pinguini possano essere liberi di riunirsi in una zona antistante a un evento dei filogovernativi. Di sicuro – ironizzano – non canteremo Bella Ciao”.
Quindi l’obiettivo: “Il programma è di arrivare, come gruppo, 100mila adesioni nel più breve tempo possibile e, di conseguenza, organizzare gruppi regionali o provinciali con coordinatori eletti dagli aderenti per partecipare ad iniziative, eventi ed altro sotto un’unica bandiera comune”. Insomma, a differenza delle sardine i pinguini si dicono disposti a partecipare attivamente alla vita politica del Paese. Visto che “È necessario non lasciare le piazze alle Sardine, dobbiamo mangiarcele”. Per farlo, però, occorre “spanderci a macchia d’olio in tutta Italia”. Come stanno facendo le sardine, pronte a scendere in piazza in ogni angolo del Paese per arginare Salvini e la Lega. Così come i pinguini sono intenzionati a farsi sentire per sostenere il centrodestra.
Dicono di puntare a 100mila adesioni. Obiettivo difficile ma non impossibile, dato che a 36 ore dalla nascita del gruppo gli iscritti sono già quasi 9mila. Tra i nomi dietro al movimento anti-sardine, ci sono quelli di Leonardo Cisari e soprattutto l’avvocato Antonella Lella, membro dell’esecutivo della Lega in Puglia. Intervistata da Agi, ha spiegato di essere una “eccezione. gli altri creatori del gruppo sono normali cittadini senza incarichi politici. L’idea è nata spontaneamente. Siamo un gruppo di amici – ha detto Lella – che ha pensato di mettersi in rete e di invitare altrettanti amici a farne parte”.
Due i macro-obiettivi dei pinguini secondo l’esponente leghista: “Portare avanti un pensiero che non sia di sinistra e soprattutto che non sia contro qualcuno”, come hanno fatto nei confronti di Salvini le sardine. Chiamate ora a non diventare cibo per pinguini.
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