Salvini: «Lamorgese via. Voglio i nomi dei clandestini sbarcati in Italia con il terrorista»

Con il terrorismo non si scherza. Sull’orrore di Nizza e la notizia dell’attentatore sbarcato a Lampedusa Matteo Salvini torna a sfidare la ministra  Lamorgese. Che ha avuto l’ardire di colpevolizzare l’opposizione e i decreti sicurezza  firmati dal leader leghista.

Salvini chiede le dimissioni della Lamorgese: è incapace

“Continuo a chiedere le dimissioni del ministro dell’Interno, per evidente e palese incapacità. E’ sbarcato un mese e mezzo fa a Lampedusa”, dice a proposito del terrorista che ieri ha ucciso tre persone al grido di Allah è grande, ” poi è scomparso. Quanti sono ancora in Italia e quanti sono scomparsi? Voglio avere nomi e cognomi. Di quanti sono in strutture italiani e quanti sono scomparsi. Che temo siano alcune migliaia”. Il leader leghista pretende risposte. “Non come Lega- dice – ma come popolo italiano. E come cittadini europei. Dalla nave dalla quale i primi di ottobre è sbarcato l’attentatore di Nizza scesero altre 800 persone. Penso che sia diritto degli italiani e dei francesi sapere quanti di quegli 800 sono ancora in Italia. E quanti sono scomparsi. Con nome, cognome e provenienza”. Così Salvini a margine del presidio organizzato dal Carroccio davanti al consolato francese di Milano. “Ci sono altri potenziali delinquenti terroristi in giro per l’Italia e per l’Europa senza che nessuno stia facendo niente?”.

“Solo in Italia è sempre colpa delle opposizioni”

Poi replica agli attacchi dell’inquilina del Viminale. “E’ curioso che se qualcosa non funziona è colpa delle opposizioni. L’Italia – dice Salvini – è l’unico Paese al mondo in cui questo succede. “Macron si assume le sue responsabilità. La Merkel si assume le sue responsabilità, Boris Johnson si assume le sue responsabilità. In Italia, se qualcosa non funziona, è colpa delle opposizioni”. E ancora: “Se uno sbarca a Lampedusa. Va a Palermo o a Bari, sparisce, sgozza tre persone in Francia, è colpa delle opposizioni. E’ veramente gente senza vergogna“.

Covid, dove era Arcuri tre mesi fa?

Non è più morbido con il governo sul fronte covid. “Speriamo che il governo recuperi il tempo. sicuramente hanno perso sei mesi. Arcuri che parla adesso di tamponi e terapie intensive dov’era? Chi l’ha visto?”.  Lockdown? No grazie, “Stiamo lavorando giorno e notte per evitare il lockdown. Non solo per Milano – dice Salvini – ma a livello nazionale. Ripeto che le cure a domicilio e i tamponi possono evitare le chiusure indiscriminate che per il Paese rischiano di essere la mazzata finale. Spero che non ci sia nessuno rassegnato e tifoso del lockdown”. Ieri ho parlato con l’ambasciatore francese – continua il leader leghista – che mi ha detto ‘noi siamo in lockdown, ma le scuole sono aperte, le attività economiche fondamentali sono aperte’. C’è proprio una differenza di approccio: là hanno le idee chiare. Qua c’è Conte che ascolta Marcucci, la Bonino, la Boschi e Renzi e non decide. Il dramma è che non decide”.