Rivolta al centro accoglienza: dai migranti sassate agli agenti

 

Alle porte di Cagliari la situazione migranti si fa sempre più tesa. Il centro di accoglienza di Monastir è una bomba a orologeria pronta a esplodere e a farne le spese sono, ancora una volta, gli uomini della polizia e delle forze dell’ordine.

Nella struttura gli episodi di intolleranza da parte dei migranti sono quasi all’ordine del giorno, tra fughe e risse che preoccupano gli abitanti della cittadina campidanese. L’ultimo caso risale a poche ore fa, quando un migrante ha fatto oggetto i poliziotti di una sassaiola, fortunatamente senza gravi conseguenze per gli agenti presenti sul posto.

La questione Lampedusa è spesso sotto i riflettori per la quantità di arrivi e il numero di sbarchi ma in Sardegna la situazione non è meno grave: sono tanti i migranti che, quasi quotidianamente, riescono a raggiungere le coste sud-occidentali dell’isola. Sbarcano a piccoli gruppi lungo le spiagge del Sulcis con piccoli barchini. Per la maggior parte provengono dall’Algeria e vengono trasferiti nel centro d’accoglienza di Monastir, struttura a circa 20 minuti da Cagliari, nuovamente al collasso. Sono 200 gli ospiti attualmente presenti al suo interno e, di questi, 120 sono arrivati nell’ultima settimana. A causare i disordini è stato proprio un migrante algerino sbarcato pochi giorni fa, che non gradendo la sistemazione presso la struttura ha iniziato uno sciopero della fame sul terrazzo del centro di Monastir, manifestando l’intenzione e la volontà di allontanarsi.

 

A quel punto, il migrante ha dato in escandescenza contro gli uomini del Reparto Mobile di Cagliari presenti sul posto e ha iniziato a lanciare sassi all’indirizzo degli agenti e dei mezzi di servizio. La situazione a Monastir è sempre più complicata e lo sottolineano i poliziotti che tutti i giorni sono alle prese con fatti ed episodi simili, frutto anche dell’inadeguatezza della struttura adibita ad accoglienza per i migranti. Luca Agati, segretario provinciale Sap Cagliari, era presente sul posto: “Se uno di quei pesanti sassi avesse colpito un poliziotto oggetto di bersaglio, adesso saremo impegnati ad assistere un ferito grave o piangere una vittima. Per risolvere questa vergogna, si deve per forza fare male qualcuno? Siamo seriamente preoccupati, la polveriera sta per esplodere”. C’è grande preoccupazione tra le forze dell’ordine, che ogni giorno assistono a episodi simili: “La sassaiola è avvenuta di mattina, alle 10.30/11 mentre, a pochi metri da dove questo positivo lanciava pietre alla polizia, si stavano facendo i tamponi agli ultimi arrivati. Si assiste a scene difficili da credere”.

Questo è quanto accaduto al mattino ma non è stato l’unico episodio violento di quella giornata. “La notte successiva alla sassaiola c’è stato un altro lancio di sassi verso l’esterno, verso la popolazione. Alcuni ragazzi si stavano divertendo e da dentro la struttura sono iniziati a volare sassi verso di loro, sono intervenute le forze dell’ordine e hanno ripristinato la calma. È una situazione brutta, potrebbe scappare di mano da un momento all’altro”, prosegue Luca Agati, che esprime la preoccupazione delle forze di polizia impegnate a Monastir.

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