Referendum, Vannacci all’attacco: “Chi l’ha promosso si dimetta e sparisca dalla politica”

Dopo il clamoroso fallimento del Referendum, con un’affluenza alle urne ferma al 30%, il vice segretario della Lega Roberto Vannacci non ha risparmiato dure parole sui social, scatenando un’ondata di polemiche e reazioni politiche.

Nel suo lungo post, Vannacci ha chiesto ai promotori dell’iniziativa di “dimettersi e sparire dalla vita sociale e politica”, accusandoli di aver sprecato risorse pubbliche e di aver portato avanti un’operazione inutile. “Dopo gli appelli strazianti in una piazza strumentalizzata e alla luce delle risorse inutilmente sprecate, non sarebbe il caso che i promotori si dimettessero e sparissero dalla vita pubblica e politica di questa Nazione che li ha bocciati senza appello?”, ha scritto.

Per il numero due della Lega, il risultato del referendum rappresenta una chiara bocciatura delle proposte, in particolare sull’identità e la cittadinanza italiana. “Gli italiani hanno scelto e hanno respinto l’idea di riformare la cittadinanza”, ha affermato, sottolineando come “l’identità italiana sia stata difesa da chi non la considera solo un pezzo di carta o un espediente elettorale”. Vannacci ha poi rivolto un attacco diretto alla sinistra, criticando “i salotti di sinistra, i guardiani della morale e gli amanti della società fluida”.

Il politico leghista ha anche messo in discussione i costi sostenuti per la consultazione referendaria, chiedendosi “chi risarcirà i soldi spesi”. “Chi chiederà scusa per aver sperperato fondi che avrebbero potuto essere destinati a sanità, scuola, lavoro, difesa delle imprese e delle frontiere?”, si è domandato, ironizzando sulla retorica democratica che spesso accompagna queste operazioni.

Nel suo intervento, Vannacci ha rivendicato una visione concreta e popolare della politica, difendendo chi lavora duramente ogni giorno: “Questo è il rispetto della sinistra per chi apre la bottega alle 6 del mattino, fatica ad arrivare a fine mese, vuole studiare, lavora 60 ore a settimana per comprarsi una casa invece di occupare abusivamente”.

Concludendo, il numero due della Lega ha lanciato un messaggio durissimo: “Sparite dalla vita pubblica”. Un attacco frontale che segna una nuova fase nello scontro tra Lega e sinistra, e che pone una domanda aperta al centrosinistra: dopo questa débâcle, davvero nessuno pensa di fare un passo indietro?