REDDITO DI CITTADINANZA, L’ANNUNCIO UFFICIALE È APPENA ARRIVATO: GLI AGGIORNAMENTI

Il  nuovo governo, capeggiato da Giorgia Meloni, si appresta a varare la legge di Bilancio (la prima targata Meloni) per la settimana prossima, probabilmente per lunedì. Come sappiamo, ha deciso di intervenire solo per il minimo essenziale in materia previdenziale.

Nella legge di Bilancio ci saranno adeguamenti per consentire ai pensionati e alle loro famiglie di fronteggiare l’ondata d’inflazione che sta stringendo in una morsa la nostra Penisola, mentre la vera riforma del comparto è stata programmata per il 2023.

Intanto urge risolvere un’altra questione che si sta trascinando sin da quando tale strumento è stato introdotto. Parlo, ovviamente, del reddito di cittadinanza, le cui sorti fanno preoccupare e non poco.

Cosa accadrà al cavallo di battaglia del M5S? La misura simbolo del primo esecutivo del governo Conte vedrà sicuramente ristretta la platea di percettori, per recuperare risorse.

Ma cosa sta succedendo proprio in queste ore, dato che la questione è in costante aggiornamento? Vediamo insieme di capire quale cosa sta decidendo il governo sul Rdc.

Già in piena campagna elettorale, il centrodestra, che ha nettamente vinto le elezioni del 25 settembre, la revisione del reddito di cittadinanza aveva trovato a grandi linee d’accordo Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, mentre La Russa aveva tratteggiato un percorso verso l’abolizione totale della misura.

Partiamo col dire che il reddito di cittadinanza, sulla base dei dati Inps,  ha interessato almeno 1,6 milioni di nuclei familiari per un totale di 3,5 milioni di persone nel 2022 (con almeno una mensilità ). Logico che toglierlo improvvisamente, creerebbe più problemi di quanti già ce ne siano. Adesso è arrivato l’annuncio del governo proprio riguardo questa controversa misura.

Il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Matteo Salvini, che è intervenuto alla cerimonia di consegna della Msc Sascape, ha dichiarato: “Nella prossima manovra ci sarà una dovuta revisione di uno strumento che era stato pensato per creare lavoro ma che invece disincentiva il lavoro e penso al Rdc che va lasciato a chi non può lavorare ma non può essere strumento di disincentivo al lavoro”. 

Ci saranno importanti tagli a sprechi, furbetti e truffatori, poco ma sicuro, mentre la misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale verrà garantita a chi realmente è in difficoltà. A proposito di furbetti del Rdc, 4 donne di origini straniere, comprese tra i 32 e i 54 anni, sono state denunciate in stato di libertà dai carabinieri della stazione locale. Su di loro pende un’accusa pesantissima, in quanto le donne hanno percepito il Reddito di Cittadinanza, dichiarando di essere residenti in Italia da 10 anni.

Dalle indagini che sono immediatamente scattate per far luce sulla vicenda, si è scoperto che quanto le 4 hanno dichiarato non è affatto vero. Rivedere la misura per evitare che tutto questo accada è doveroso. Non ci resta che attendere ulteriori aggiornamenti sull’annosa questione delle sorti del reddito di cittadinanza, tra le preoccupazioni di chi, sinora, ha avuto realmente bisogno di esso per tirare avanti e chi, invece, lo ha solo sfruttato per non lavorare, assicurandosi comunque un introito mensile.