Pupo: “La Russia mi censura, per loro sono un sovversivo”. All’indice il brano ‘Fuori dal gregge’

 

Mosca mette al bando l’italianissimo Pupo. “Ebbene sì sono un sovversivo: in Russia alcuni passaggi di Fuori dal gregge, il mio duetto con Alan, sono ritenuti dai media, tra cui la Tass, troppo estremi. Parole come gregge e la pecora in maschera antigas del video non hanno passato le maglie della promozione e sono stati interpretati dai media come sovversivi”. Lo denuncia su Facebook il cantante toscano, che in questi giorni è impegnato come opinionista del Grande Fratello. Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, letteralmente adorato dal pubblico russo e apprezzatissimo nell’est Europa, spiega che il testo del suo ultimo singolo, interpretato insieme al cantante russo Alan, non è piaciuto a “chi gestisce la censura”. E si autodefinisce, ironicamente, un sovversivo.

Mosca censura Pupo. “Mi considerano un sovversivo”
Il cantante di Gelato al cioccolato, incredibilmente qualche anno finì in una blacklist del governo ucraino accusato di essere un artista pericoloso, troppo vicino a Mosca e al governo di Putin. Fuori dal gregge, uscito in Russia lo scorso 18 settembre, è un brano cantato dai due artisti nei rispettivi idiomi. La canzone, piena di metafore, e dai toni chiaramente ironici e provocatori, così come il video di animazione che l’accompagna, sottolinea la necessità di affrontare insieme, come unica via, la battaglia contro il Covid. “Mi conoscete – scrive Pupo su Instagram – metafore, ironia e provocazione sono la base del mio lavoro“.

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