“Pronti a distruggere l’Italia con un cyberattacco” Anche oggi una notizia priva di riscontro spacciata per vera per alimentare sempre più la propaganda anti Russia

La guerra in Ucraina è arrivata al 99° giorno, l’avanzata dei russi nell’est in questa fase del conflitto pare inarrestabile. Sale la tensione sull’asse Mosca-Washington, dopo che Joe Biden ha annunciato che gli Usa forniranno all’Ucraina missili Himars a medio raggio ad alta tecnologia. Il ministro degli Esteri russo Lavrov parla di rischi di un allargamento del conflitto nel caso gli Usa mandassero i lanciarazzi a Kiev. Sul fronte diplomatico, nonostante la tensione, si registra una significativa novità: per la prima volta il Cremlino ha aperto all’ipotesi di un incontro fra Putin e Zelensky. Mentre l’Europa cerca di capire quale sarà la sua sorte, dal Cremlino è arrivata una notizia terrificante per l’Italia: ecco cosa sta accadendo.

La guerra è guerra e con le tecnologie di oggi può essere combattuta su vari fronti, in poche parole non serve necessariamente scendere in campo per distruggere una nazione. Qualche giorno fa il gruppo di hacker filorusso che si fa chiamare Killnet aveva minacciato “devastanti attacchi all’Italia”, che però non ci sono stati. Resta comunque il fatto che per ora tra gli obiettivi da attaccare in via informatica ci sarebbero la Credit Agricole e la Banca d’Italia. Su questo delicato tema di eventuali attacchi hacker da parte della Russia nei confronti dell’Italia, ai microfoni de Il Giornale, ne ha parlato Umberto Rapetto.

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Il generale della guardia di finanza in congedo e fondatore del Gruppo Anticrimine Tecnologico ha ammesso: “La Russia ha reclutato tremila cyber-mercenari per attaccare le istituzioni italiane e qui si parla ancora di strategia. Il peggio deve arrivare. Il vero pericolo saranno gli attacchi a sorpresa. La Russia ha trovato sponda negli hacker brasiliani e in esperti reclutati in tutto il mondo con una sorta di volontariato digitale. Non solo ci sono i simpatizzanti di Putin, ma tanti altri portatori di interesse. Il ministro all’Innovazione ha dichiarato che il 95 per cento dei server della Pa non ha i requisiti minimi di sicurezza. Non bisognava ripartire da zero con una nuova agenzia che tra l’altro non sapremo quando sarà operativa. Al contrario bisognava sfruttare tutte le risorse a disposizione. Se i reclutamenti finiranno a dicembre del 2023, la guerra digitale l’avremo già persa”.