Parla il medico dell’ospedale Sacco di Milano: «Attenti, la situazione può diventare esplosiva»

«Ci sono elementi di forte preoccupazione. Non tanto legati al numero dei ricoveri in terapia intensiva». Lo ha detto a Buongiorno, su Sky Tg24 Emanuele Catena. È direttore della terapia intensiva dell’Ospedale Sacco di Milano. «A preoccuparci è l’andamento dei ricoveri. Da qualche giorno assistiamo a un aumento esponenziale delle richieste. Tre giorni fa avevamo quattro ricoveri in più, poi ne abbiamo avuti otto, poi undici. In queste ore la pressione è molto forte».

Ospedale Sacco di Milano, la situazione

«Se immaginiamo di proiettare questo trend nei prossimi giorni e nelle prossime settimane», ha proseguito, «potremo trovarci dalle attuali poche decine di pazienti ricoverati alle centinaia. Questa situazione potrebbe potenzialmente diventare molto esplosiva e allarmante. Possiamo interrompere l’andamento esponenziale della curva se tutti quanti siamo molto scrupolosi nell’osservare le regole».

Si è ridotta la fascia d’età

«I ricoveri che abbiamo avuto in terapia intensiva in questi giorni», ha osservato il medico, «si caratterizzano per una riduzione della fascia di età. Qui all’ospedale Sacco di Milano abbiamo ricoverato pazienti che vanno dai cinquanta ai sessanta anni. Sono pazienti meno gravi rispetto alla prima ondata. Le manifestazioni cliniche sono identiche ma ad oggi la mortalità è molto più contenuta».

Il capoluogo lombardo è a rischio

A essere a rischio, ha evidenziato ancora Catena, è il capoluogo lombardo. «Secondo la mia opinione personale Milano rischia», sottolinea. «A differenza della prima ondata, dove Milano in qualche modo era stata più o meno risparmiata, in questo momento sicuramente è a rischio. Così come altre zone ad esempio Monza o Varese. È da tenere sotto stretta osservazione».

L’importanza dei letti in Fiera

«Ci rendiamo conto», ha spiegato ancora, «che le zone da cui vengono i pazienti sono zone della città. È importante monitorare anche il numero dei ricoveri nei reparti di degenza di malattia infettiva e nei reparti di terapia sub intensiva. Secondo me, se si dovessero verificare dei numeri molto allarmanti, gli ospedali non dovrebbero essere trasformati totalmente in ospedali Covid. Avere a disposizione i letti in Fiera è una fondamentale scialuppa di salvataggio. E questi all’occorrenza vanno utilizzati».