Papa Leone XIV sorprende tutti: “Scusate il ritardo, sto ancora imparando”
In una giornata storica per il dialogo tra le confessioni cristiane, il nuovo Papa Leone XIV ha fatto il suo debutto ufficiale presso la Sala Clementina, partecipando all’udienza con i rappresentanti del simposio ecumenico in occasione dei 1.700 anni dal Concilio di Nicea. Tuttavia, a catturare l’attenzione non sono stati solo i contenuti del suo intervento, ma anche alcuni episodi che hanno rotto gli schemi tradizionali del protocollo vaticano.
Il ritardo e le parole di umiltà Quando è salito sul podio, Leone XIV ha aperto il suo discorso con una frase che ha immediatamente smorzato la solennità dell’ambiente: “Vorrei scusarmi per il leggero ritardo e chiedervi anche pazienza. Non è ancora trascorso un mese dal mio nuovo incarico, quindi ci sono molte esperienze di apprendimento. Ma sono molto felice di essere con voi”. Un gesto di umiltà che ha suscitato sorrisi e applausi tra i presenti, rompendo con il protocollo rigido e dimostrando un Papa più vicino alla gente, disposto a riconoscere i propri limiti e a condividere il percorso di crescita.
L’ironia con i calciatori del Napoli Un altro episodio che ha fatto parlare di sé riguarda alcuni calciatori del Napoli, invitati in Vaticano per un saluto simbolico. A causa della durata dell’udienza, i giocatori hanno perso il treno per tornare a Napoli, e Leone XIV ha commentato con spontaneità: “Non sono romanista, ma la mia cuoca napoletana voleva essere qui”. Questa battuta ha ulteriormente evidenziato lo stile diretto e naturale del nuovo Papa, in netto contrasto con le formalità spesso associate alla figura papale.
Un messaggio forte per l’unità cristiana Nel suo discorso ufficiale, Leone XIV ha lanciato un appello deciso: la necessità di stabilire una data unica per la celebrazione della Pasqua tra tutte le confessioni cristiane. Ricordando come nel 2025 cattolici, ortodossi e protestanti abbiano condiviso la stessa data, il Papa ha espresso la volontà del Vaticano di favorire un’unità più duratura e concreta. “Le differenze nei rispettivi calendari non permettono più ai cristiani di celebrare insieme la festa più importante dell’anno liturgico, causando problemi pastorali, dividendo le famiglie e indebolendo la nostra testimonianza del Vangelo”, ha affermato. Un messaggio che sottolinea come l’unità tra le Chiese non possa più essere rimandata.
Un nuovo stile di pontificato L’impressione generale tra gli osservatori è che Leone XIV voglia impostare un pontificato più diretto, umano e mediaticamente consapevole. Episodi come il ritardo e le battute spontanee ai calciatori sembrano voler comunicare che la Chiesa deve tornare tra la gente, parlare il loro linguaggio e affrontare le sfide del presente con sincerità e umiltà. Se il buongiorno si vede dal mattino, il nuovo Papa sembra aver scelto una strada che potrebbe lasciare un’impronta duratura nel cuore dei fedeli e dell’opinione pubblica.
Con questa apertura, Leone XIV si presenta come un pontefice capace di stupire e di rinnovare il volto della Chiesa, puntando su autenticità e dialogo. La speranza è che questo stile possa contribuire a rafforzare l’unità cristiana e a rendere la Chiesa più vicina alle persone, in un tempo di grandi sfide e cambiamenti.